Gli under 35 sognano la città del futuro: a Lecce le finali degli “inventori”

Gli under 35 sognano la città del futuro: a Lecce le finali degli “inventori”
di Serena COSTA
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Domenica 29 Maggio 2016, 09:13 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 10:29

«Così sarà la Lecce del futuro». È un cantiere virtuale, ma la realtà è molto più vicina di quel che potrebbe sembrare. E gli under 35 immaginano la Lecce che verrà a suon di app, di rigenerazione urbana e di turismo a realtà “aumentata”. Niente teoria e futuri fantascientifici, ma idee pratiche e utili per i cittadini, tutte da concretizzare nel breve periodo. Si è conclusa ieri pomeriggio “Lecce Social Innovation City”, il progetto voluto dall’amministrazione comunale per dare linfa a un nuovo ecosistema culturale e turistico, con cui creare buone prassi e reti di cittadini e imprese. Dei 130 partecipanti iniziali di dicembre scorso ne sono rimasti 30, che hanno dato vita ai 4 progetti che disegnano il capoluogo del futuro, coadiuvati da imprenditori ed esperti del settore.
 
Il più giovane dei progettisti ha solo 18 anni, si chiama Marco Blanco e ha inventato l’applicazione “360 Video”: «Spesso le persone per vari motivi non riescono a visitare i luoghi che vorrebbero e che maggiormente interessano loro – spiega il 18enne - e con la mia app ci sarà la possibilità di viaggiare con il corpo ma anche con la mente, attraverso video a 360 gradi dei luoghi più visitati di Lecce semplicemente utilizzando uno smartphone o un computer. Tramite una piattaforma web e con un semplice clic posso accedere all’interno di un video a realtà cosiddetta aumentata che illustra i luoghi più interessanti di una specifica città. Il consumatore dispone di due versioni dello stesso prodotto, una più semplice, gratuita, e una più ricca, ma a pagamento».
Un turismo di qualità ha bisogno di professionalità certificate e che trasmettano contenuti di alto livello. È su questo che punta Clide, il portale web in cui trovare la guida turistica adatta ai propri bisogni. «Delle 1.500 guide turistiche certificate sul territorio pugliese, solo il 12% riesce a esercitare la professione – spiega il team di Clide, composto da Tommaso Micelli, Delia De Donno, Andrea Potenza, Viviana Toraldo e Valentina Ippolito – e con questo si può trovare facilmente la guida turistica certificata per conoscere il territorio in maniera consapevole: si risponde tempestivamente a un bisogno informativo e si garantisce qualità e trasparenza professionale».

 


Le vie di Lecce potranno diventare vere e proprie linee di una metropolitana tematica con percorsi turistici differenti in base al tema, avendo come fermate gli esercizi commerciali presenti lungo il percorso: ecco le mappe di “Metropolitema”, i percorsi turistici virtuali scaricabili on line e che permettono sconti del 10% nelle varie fermate. Così spiega la sua idea Christian Spada: «Esiste un’eccessiva concentrazione di turisti solo in alcuni luoghi con la conseguente esclusione degli attori economici dai benefici dei flussi turistici e una frammentarietà del sistema. Ecco perché ho pensato alle mappe per coinvolgere gli attori presenti».
E delle aree dimenticate della città si occupano i ragazzi del team di “Scorci- interventi di agopuntura urbana”: Giulia Vernaleone, Tasha Spedicato, Alessandro Piccione e Tommaso Santoro Cayro affidano alla rigenerazione urbana come un ago che inocula socialità, relazioni e movimento, la riqualificazione di alcune zone cittadine. «Nel cuore del barocco ci sono non luoghi, strade o piazze nell'ombra inanimate in cui i cittadini non sono padroni dei loro spazi: terreni fertili per praticare quella che noi chiamiamo agopuntura urbana – spiegano i ragazzi – e il progetto è un processo di rigenerazione urbana che punta a trasformare scorci cittadini inattivi e poco conosciuti in spazi comuni condivisi e riattivati. Si sceglie lo scorcio, si crea team e idee, si fa una mappatura delle risorse e dei problemi, si procede al cronoprogramma e si arriva all’evento rigenerativo che può essere street aart, booksharing, orto urbano, poesia di strada, cura aiuole, concerti, sfilate e cene sociali». La Lecce del futuro che diventa luogo di comunità.
 

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