Fuoco alla casa dopo la lite con la mamma: arrestato

L'appartamento in via Catania completamento distrutto dalle fiamme
L'appartamento in via Catania completamento distrutto dalle fiamme
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Sabato 30 Luglio 2016, 17:28 - Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 09:01

 Un inferno scoppiato per dei “semplici” dissidi familiari. Le fiamme che hanno avvolto e distrutto un’abitazione di via Catania, sabato pomeriggio, sono state appiccate da un 25enne, figlio della proprietaria, la cui fuga è finita nella notte, dopo un’intensa ricerca dei carabinieri. E così Angelo Aprile è finito in carcere, accusato di incendio doloso. È stato lui, secondo gli inquirenti, a dare fuoco al monolocale. Non è ancora chiaro il motivo, ma sembra che il tutto sia dovuto a dissidi familiari mai sopiti. Il giovane viveva nell’appartamento materno in affitto.

Aprile è stato invididuato nella tarda serata di sabato sul litorale nord di Gallipoli, a bordo della sua Fiat Punto. I carabinieri della compagnia locale e della stazione gallipolina erano sulle sue tracce da ore, praticamente dal momento stesso in cui è scoppiato l’incendio. Alcuni testimoni, infatti, avevano riferito ai militari di aver visto il giovane allontanarsi in tutta fretta dall’appartamento, che si trova in una palazzina del residence “Lo Scoglio” di via Catania. Hanno quindi contattato la proprietaria della casa - la madre di Aprile - che ha raccontato ai carabinieri dei litigi con il figlio: un ulteriore tassello per cominciare a sospettare del 25enne. Ma la conferma è arrivata dalle telecamere di videosorveglianza dell’area di servizio Esso di via Lecce, poco distante dal luogo del disastro. Nelle immagini si vede il giovane riempire una bottiglia di benzina e allontanarsi. Benzina che, ritengono gli inquirenti, pochi istanti dopo sarebbe stata usata nell’appartamento.


 

 

Il 25enne, infatti, avrebbe imbevuto uno straccio del liquido infiammabile per poi appiccare il fuoco con un accendino. Le fiamme si sono propagate nel piccolo appartamento nel giro di pochi minuti. Erano circa le 16 di sabato pomeriggio. Il calore ha anche fatto esplodere le finestre, gettando nel panico i residenti. Ma l’incendio avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori, visto che le fiamme hanno anche avvolto una bombola di Gpl, fortunatamente senza farla esplodere.

Nel frattempo Aprile era già fuggito. Qualcuno lo ha visto scappare via, salire sulla propria auto e ripartire ad alta velocità, urtando anche alcune vetture parcheggiate sulla strada. L’arrivo sul posto dei carabinieri e dei vigili del fuoco ha permesso di ristabilire l’ordine, dopo il panico che si è creato a causa delle fiamme e dell’esplosione: l’intero edificio è stato evacuato e gli inquilini hanno seguito dalla strada, con un nodo in gola, l’evolversi degli eventi.

I pompieri hanno impiegato alcune ore per spegnere del tutto le fiamme, mentre le ricerche del giovane sono andate avanti per tutto il pomeriggio e la serata di sabato: fondamentale, oltre alle immagini del sistema di videosorveglianza della Esso, si è rivelato l’atteggiamento della madre, che è rimasta in contatto con il figlio via sms per ore, consentendo ai carabinieri di individuare la zona in cui si trovava. Le pattuglie lo hanno bloccato mentre era in macchina in zona Lido Conchiglie.
Aprile è stato prima portato in caserma poi, sentito il magistrato di turno in Procura, il sostituto procuratore Giovanni Gagliotta, per lui si sono aperte le porte del carcere di Borgo San Nicola. L’immobile è stato posto sotto sequestro. Nelle prossime ore il giovane verrà interrogato dal gip: e a lui, se lo vorrà, potrà raccontare le origini di un gesto che ha messo a repentaglio la vita di decine di persone.




 

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