Al cimitero non c'è corrente: «Bare chiuse alla luce dei cellulari»

Al cimitero non c'è corrente: «Bare chiuse alla luce dei cellulari»
di Gianfranco TUNDO
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Lunedì 27 Novembre 2017, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 18:17
«A Collemeto si chiudono le bare a lume di cellulare; il sindaco metta fine a questa vergogna». Il cimitero della frazione ancora nel degrado ed il consigliere comunale Giampiero De Pascalis chiede al sindaco Marcello Amante di intervenire al fine di risolvere questa incresciosa situazione. «La circostanza si è verificata l’altro ieri - afferma il consigliere - ed ha mortificato tutte le persone presenti, in particolare i parenti della persona scomparsa che al dolore della perdita hanno dovuto aggiungere questa umiliazione. Tale, è, infatti, l’effetto che produce la sciatteria di un’amministrazione comunale che non riesce a garantire ai suoi cittadini neppure le condizioni minime di dignità. A questo si deve aggiungere la circostanza, niente affatto secondaria, che gli operai addetti a questo compito hanno lavorato in assenza delle più elementari norme di sicurezza. In quelle condizioni poteva accadere qualsiasi tipo di incidente. Nel cimitero ci sono problemi all’impianto elettrico, ragion per cui molte lampade votive sono spente e nella camera mortuaria, il corpo illuminante centrale non si accende, quindi l’ambiente si trova al buio ed è per questo che la sigillatura delle bare viene effettuata a lume di cellulare».
 
Nel suo intervento De Pascalis polemizza con il primo cittadino e aggiunge: «Mi domando come sia possibile che si verifichi una così eccessiva trascuratezza da parte del primo cittadino.
I problemi sono ben noti a questa maggioranza che fa riunioni a ripetizione per conoscerli. Peccato però che non riescano a passare dalle parole ai fatti. Non trovano soluzioni, eppure sarebbe bastato che facessero quanto promesso proprio dall’attuale sindaco in campagna elettorale: una riorganizzazione degli uffici. Dicono di passare giornate intere a verificare di tutto e di più, ma se il lavoro non dà frutti è solo tempo sprecato. Il sindaco - conclude De Pascalis - deve mettere la parola fine al degrado del cimitero: decida come, ma lo faccia per rispetto dei defunti e dei loro cari costretti a disagi e disservizi che con poco potrebbero essere superati».
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