Francesco D’Andria, conferita la cittadinanza di Lecce: «Ho amato questa città ben prima di conoscerla»

Su proposta della senatrice Poli Bortone, ha ricevuto la cittadinanza benemerita del Comune di Lecce per la sua grande professionalità e competenza e per il suo impegno

Francesco D’Andria, conferita la cittadinanza di Lecce: «Ho amato questa città ben prima di conoscerla»
Francesco ​D’Andria, conferita la cittadinanza di Lecce: «Ho amato questa città ben prima di conoscerla»
di Matteo BOTTAZZO
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Lunedì 3 Luglio 2023, 21:56

«Sono commosso per questo riconoscimento, per una città che ho amato anche prima di conoscerla». Sono queste le parole con cui ha iniziato il suo discorso di ringraziamento il professore e archeologo Francesco D’Andria, tarantino d’origine, che all’unanimità, su proposta della senatrice Poli Bortone, ha ricevuto la cittadinanza benemerita del Comune di Lecce per la sua grande professionalità e competenza e per il suo impegno di ricercatore, consulente, docente, e per aver condotto il mondo accademico salentino in più nazioni, dando così lustro alla città di Lecce. 

Le sue parole

«Sono arrivato qui quasi per caso, dopo aver partecipato al concorso di assistente per la cattedra di Archeologia, quando questo territorio era quasi periferico dal punto di vista archeologico, negli anni 70. Per me è stata però una sfida accolta con colleghi che erano ricchi d’entusiasmo e avevano voglia di lavorare al fianco di un maestro come Cosimo De Giorgi, grazie al quale si è sviluppata Lecce sotterranea che viene svelata attraverso un suo progetto. Questo è stato possibile grazie all’impegno delle amministrazioni che hanno sempre collaborato con la ricerca proposta dall’ateneo». Al Consiglio comunale straordinario ha partecipato anche il magnifico rettore Fabio Pollice che ha voluto sottolineare il ruolo dell’ateneo nel tessuto urbano e sociale della città: «Francesco D’Andria è un grande maestro, ma è il simbolo di quello che è e deve essere un professore universitario. Lui attraverso i suoi studi e le sue lezioni non è solo parte di questa comunità, ma è costruttore di questa comunità. Perché chiunque lavori al recupero delle radici storiche, lavora alla costruzione della comunità di domani. Per tutti è un archeologo, per me è qualcosa in più: nei primi anni nel Salento per me lui è stato un maestro con l’entusiasmo di un bambino».

«Stimo il professore D’Andria - conclude il rettore Fabio Pollice - per la sua capacità di mettere a sistema le conoscenze e credere nelle forze di chi lo accompagna in questo suo percorso, uno straordinario esempio per tutti noi». Tra gli interventi più attesi c’era quello della senatrice Poli Bortone che ha voluto ricordare il grande impegno del professore D’Andria: «Ho apprezzato sempre la sua grande onestà intellettuale.

Non posso non ricordare gli anni della mia consiliatura, durante la quale ha collaborato anche nei dettagli per opere straordinarie come il Parco di Rudiae che oggi rappresenta un sito di straordinaria importanza e che ha permesso a tanti di conoscere la propria storia e di questa città». Anche il sindaco Carlo Salvemini ha voluto ricordare i suoi lavori più importanti e il suo straordinario impegno sul territorio: «La cittadinanza benemerita di Lecce è un atto dovuto perché i suoi studi, le sue campagne di scavo, le sue ricerche hanno avuto ricadute dirette sulla conoscenza della nostra città, della sua storia millenaria e delle testimonianze che di questa storia sono arrivate fino a noi. Lui è stato il primo, nella metà degli anni Settanta, ad avviare le attività di archeologia urbana, scoprendo il primo tratto delle mura messapiche di Lupiae ed altri tratti in periodi successivi che gli hanno permesso di ricostruirne l’andamento della linea di cinta. A lui dobbiamo gli studi sulla Lecce sotterranea, l’individuazione e la ricostruzione dei resti del tempio di Iside a Palazzo Vernazza, il rinvenimento delle terme romane in piazzetta Santa Chiara, la necropoli messapica e il lacus olearius di età repubblicana in piazzetta Castromediano, e soprattutto, l’anfiteatro di Rudiae. Sigismondo Castromediano e Cosimo De Giorgi ne individuarono l’esistenza ma è stato D’Andria a riportarlo interamente alla luce facendo di Lecce l’unica città al mondo ad avere due anfiteatri romani a distanza di 4 chilometri. È stato D’Andria a raccontarci la storia della sua origine e quindi delle nostre origini».

Insieme alla cittadinanza il primo cittadino ha voluto omaggiare l’impegno del professore D’Andria con una notizia che mira a valorizzare e riconoscere ulteriormente i suo straordinario impegno: «L’amministrazione ha incaricato gli uffici di definire la proposta progettuale per candidare Rudiae - ha detto - al bando regionale Smart-In, di recente pubblicazione, che finanzia una serie di attività legate proprio al patrimonio archeologico e lo faremo di concerto con la Soprintendenza, con la commissione consiliare competente che a più riprese si è occupata di Rudiae e con tutti coloro che operano nel parco. Un lavoro di squadra che spero porterà i suoi frutti e al quale sono certo non farà mancare il suo supporto».

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