Filobus “danno permanente per la città”, Lecce si costituisce parte civile

Filobus “danno permanente per la città”, Lecce si costituisce parte civile
di Erasmo MARINAZZO
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 22 Febbraio 2017, 12:25 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 09:27

Un danno con effetti permanenti, il filobus. Con questa motivazione l’amministrazione comunale di Lecce, nella persona del sindaco Paolo Perrone, si è costituita parte civile nell’udienza preliminare che vede imputato l’ex consulente giuridico del sindaco Adriana Poli Bortone (in caricia dal 1998 al 2007), il professore Massimo Buonerba, 66 anni, con l’accusa di aver intascato una “tangente” di quasi 660mila euro dal progettista del filobus Giordano Franceschini. Tra danno patrimonaile, di immagine e morale sono stati chiesti complessivamente quasi un milione e 660mila euro.
Anche perché il filobus viene ritenuto un’opera sostanzialmente inutile: “...si ritrova un’opera pubblica che le indagini hanno appurato costituire il frutto di un’attività illecita e che rappresenta per l’amministrazione comunale un danno con effetti permanenti, giacché rivelatasi del tutto inadeguata rispetto alle esigenze della città e pressochè inutilizzata dalla popolazione”, dice, fra le altre cose, l’atto di costituzione di parte civile curato dal legale di palazzo Carafa, l’avvocato Tiziana Bello.
L’istanza del Comune è stata accolta dal giudice per l’udienza preliminare Giovanni Gallo. Stesso orientamento per l’ingegnere Franceschini (costituitosi con l’avvocato Andrea Sambati). Per valutare l’istanza del procuratore aggiunto, Antonio de Donno, di mandare a processo il professore Buonerba, il giudice Gallo ha fissato un’altra udienza: 8 marzo. L’avvocato difensore Sabrina Conte ha annunciato ieri di voler sollevare, in quella udienza, la questione di competenza territoriale del processo.
Un problema già affrontato nel corso dell’inchiesta, alla luce del fatto che gli atti furono trasmessi alla Procura di Milano per le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata alla concussione, al riciclaggio ed al favoreggiamento. Questo troncone riguarda Federico De Vittori, di Lugano; Angelo, Renata e Olivier Ferrari (rispettivamente padre, zia e figlio) di Porto Ceresio; di Nicoletta Messina, compagna di Olivier Ferrari; di Giorgio Zoboli, imprenditore di Bologna; di Roberto Buonerba, figlio del professore; e degli imprenditori umbri Giampiero Della Massa e Dario Fabbriciani, che con le fatture false avrebbero consentito la creazione di fondi neri per le tangenti.
Quanto al professore Buonerba, unico imputato a Lecce, risponde di concussione per induzione: è accusato di aver intascato due tangenti di 186mila euro e di 473mila 520 euro. La prima dopo l’aggiudicazione dei lavori all’Ati formata da Sirti, Imet, Van Hool e Vossloh Kiepe. La seconda in diverse tranche, durante lo stato di avanzamento dei lavori. La condizione che avrebbe posto all’ingegnere Franceschini per ottenere la progettazione ed indicare le imprese.
“La scelta del professionista cui affidare l’incarico di progettazione del filobus è stata sottratta ai criteri normali di confronto tra più aggiudicatari, sa selezionarsi in base a valutazioni che fossero funzionali alle esigenze di interesse pubblico”, è la posizione dell’amministrazione comunale, riportata nell’atto di costituzione. “Sotto il duplice profilo della qualità della prestazione da conseguire e della economicità dei costi da sostenere”.
In questo stesso atto la “tangente” contestata al professore Buonerba viene ritenuta un danno patrimoniale per il Comune, a fronte dei sei milioni di euro a carico dell’amministrazione sul costo complessivo di oltre 21 milioni di euro per creare la rete del filobus a Lecce. Danno di immagine e morale? “La condotta illecita ha di fatto ingenerato nell’opinione pubblica il sospetto che l’azione amministrativa non sia stata, come invece avrebbe dovuto, ispirata a criteri di legalità, economicità, efficacia, imparzialità e trasparenza”.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA