Fiato sospeso ad Alezio per Bianca, sotto le macerie di Rigopiano

Tobia Foresta e Bianca Iudicone
Tobia Foresta e Bianca Iudicone
di Valeria BLANCO
4 Minuti di Lettura
Domenica 22 Gennaio 2017, 06:18 - Ultimo aggiornamento: 19:08
C’è un cuore salentino che si spera batta ancora sotto le macerie e la neve che hanno sepolto l’hotel Rigopiano di Farindola, in provincia di Pescara, travolto da una slavina dopo l’ultimo terremoto. E ad Alezio ci sono mani che pregano e occhi che non trovano riposo da giorni per quella donna, conosciuta in paese, di cui ormai da tre giorni non si hanno più notizie. 

È originaria di Alezio Bianca Iudicone, 50 anni compiuti la scorsa estate, residente a Pescara. Il suo nome - insieme con quello del marito, Tobia Foresta - figura nella lista dei 23 ospiti dell’albergo ancora dispersi. E conoscenti, parenti, amici che la donna ancora conserva in paese, non si danno pace. Bianca è figlia di Antonietta Marzo, nata e cresciuta ad Alezio e poi trasferitasi prima in Germania, dove è nata Bianca, poi a Torino, dove l’anziana madre vive ancora. Proprio a Torino Bianca ha conosciuto il marito, Tobia, e con lui è andata a vivere a Pescara. A Montesilvano, a una manciata di chilometri dal capoluogo, Bianca è titolare del negozio di abbigliamento e di intimo “La coccinella”. A Farindola, pochi chilometri da casa, la coppia ci andava spesso per passare qualche giorno sulla neve, che Bianca ama almeno quanto il mare del suo Salento. Che quest’ultimo week-end di piacere possa trasformarsi in un viaggio senza ritorno ora non ci può credere nessuno.

Il pensiero va all’unico figlio dei Foresta, titolare di un wine bar a Pescara. E proprio perché il ragazzo possa ritrovare l’affetto dei suoi genitori oggi nel Salento - cosi come a Cosenza, di dove è originario il padre - si prega, si attendono notizie confortanti dalla Tv, si spera nel miracolo. Lo stesso che ha riportato alla luce nove dei circa trenta clienti dell’albergo rimasti sepolti sotto la slavina. I nomi di Bianca e Tobia non sono tra quelli degli undici sopravvissuti, ma nemmeno tra quelli delle cinque vittime accertate. Un limbo doloroso.
Un argine alla disperazione lo fornisce però l’ultimo bollettino dei Vigili del fuoco, secondo cui ci sarebbero altri segnali da sotto la neve e le macerie, anche se bisogna ancora verificare se si tratti di persone vive, oppure delle strutture dell’albergo che si muovono sotto il peso della neve.
 
«Una persona piena di vita: inverno spesso sulla neve in Abruzzo, a pochi chilometri da casa, estate al mare nel Salento». Così parlano di Bianca le persone con cui, ad Alezio, aveva ancora legami: amici, semplici conoscenti, vicini di casa della madre. Il legame con la sua terra non si era mai spezzato: «Tornava spesso qui - racconta una conoscente - dove era cresciuta sua madre. Anche la scorsa estate era stata ad Alezio per dieci giorni con Tobia. Speriamo che siano i prossimi ad essere estratti dalle macerie perché noi qui da tre giorni viviamo con il fiato sospeso».

Un incubo in cui la famiglia ripiomba per la seconda volta in pochi anni.
Era il 2007 quando Rocco Marzo, anche lui di Alezio, zio di Bianca e fratello della madre Assuntina, morì a 54 anni a seguito delle ustioni riportate sul 60% del corpo nell’incendio della ThyssenKrupp. Oggi come allora, la sensazione di impotenza, frustrazione, dolore. La sensazione di essere vittime predestinate di un destino tragico e beffardo. Anche se, in questo caso, resta un briciolo di speranza a cui un paese intero rimane attaccato con pervicacia. E come di solito accade in questi casi, il dolore, la disperazione, ma anche la speranza di amici e familiari trovano voce attraverso i social network. «Grazie amici per il supporto che mi state dando - scrive il figlio - però al momento ho bisogno che il mio cellulare abbia la linea libera per permettere alle autorità di contattarmi in caso di bisogno. Vi chiedo quindi di non telefonarmi. So che capirete». Disperato l’ultimo messaggio della cognata, Elena Foresta: «Tobia e Bianca, io vi tirerò fuori da quell’inferno anche a costo di venire io e scavare con le mie mani. Vi aspettiamo». Muto, invece, il profilo di Bianca, anche se tra gli ultimi post condivisi c’è un video di Porto Cesareo ricoperta dalla neve delle ultime settimane. Un post che racchiude le passioni di Bianca: quella per la neve e quella per il mare del suo Salento dove si spera che la donna possa fare ritorno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA