«Falso invalido in carrozzina»: indagati tre medici

«Falso invalido in carrozzina»: indagati tre medici
di Erasmo MARINAZZO
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Martedì 29 Novembre 2016, 12:51
Falso invalido in carrozzina grazie alla compiacenza di tre medici, della moglie e del nipote. Problemi di deambulazione come quelli accusati spesso da persone avanti con l’età, ma non tali da acclarare l’invalidità. E’ l’accusa che ha trainato l’inchiesta del pubblico ministero Donatina Buffelli e della Guardia di finanza, chiusa nei giorni scorsi. Sei gli indagati. Contestata le ipotesi di reato di concorso in truffa e di tentata truffa ai danni dello Stato: la Procura ritiene che grazie ai certificati prodotti dal medico di base e da due specialisti, un 73enne di Trepuzzi sarebbe riuscito a trarre in inganno tre commissioni mediche della Asl ed ottenere così oltre 24mila euro di indennità di accompagnamento da agosto del 2012 a luglio del 2016. E non solo: la patologia certificata dai consulti medici avrebbe consentito di ottenere altre agevolazioni a cui - è solo il fronte dell’accusa - l’anziano non avrebbe avuto diritto. E cioè: 64 giorni di permessi retribuiti per la moglie, dipendente pubblico; le riduzioni previste per l’acquisto di un’auto per disabili; nonché due pass auto rilasciati dai Comuni di Lecce e di Trepuzzi.

Il collegio difensivo composto dagli avvocati Antonio De Mauro, Maurizio Memmo, Gianluca Bianco e Francesco Fasano attende di poter analizzare l’intero fascicolo dell’inchiesta per presentare memorie al pubblico ministero allo scopo di fornire una ricostruzione diversa sulla natura delle patologie dell’anziano di Trepuzzi, le diagnosi fatte dai suoi medici e la natura degli accertamenti compiuti dalle commissioni mediche dell’Asl. Intanto a favore della tesi dell’accusa gioca il parere recente della Commissione medica dell’Asl: il 23 giugno scorso sottopose l’anziano ad una visita di controllo. L’uomo si presentò accompagnato dal nipote e dal medico di base, mostrando evidenti difficoltà nello spostarsi dalla sedia a rotelle alla lettiga. Tuttavia la Commissione concluse per la revoca dell’indenità di accompagnamento e per l’insussistenza dei requisiti per ottenere le agevolazioni sull’acquisto della macchina ed i pass a Lecce ed a Trepuzzi.

A fronte di questa situazione risultano indagati per truffa ai danni dello Stato F.M., 73 anni, di Trepuzzi; A.A.D.V, 61 anni, moglie dell’anziano; M.C., 48 anni, di Lecce, reumatologo in servizio nell’unità operativa universitaria dell’azienda ospedaliera di Pisa; F.G., 65 anni, di Novoli, medico fisiatra della Asl di Lecce; e M.P, 59 anni, di Lecce, medico di base. Di tentata truffa per aver cercato di dimostrare l’esistenza dei requisiti per ottenere l’indennità di accompagnamento alla visita di giugno scorso rispondono anche S.P, 35 anni, di Lecce con gli zii F.M. e A.A.D.V, nonchè con M.P., cioè il medico di base che accompagnò l’anziano alla visita della Commissione della Asl.

Nei 20 giorni riservati alle iniziative della difesa come pure nelle eventuali udienza preliminare e processo, si potrà verificare il parere delle tre commissioni mediche: quello della “Commissione medica di prima istanza” dell’Asl che il 25 ottobre riconobbe l’invalidità e la necessità di assistenza continua, sulla scorta dei certificati a firma del medico curante e del fisiatra della Asl. Quello della “Commissione medica superiore” dell’11 luglio del 2013, sostenuto dai certificati del fisiatra e dello specialista in servizio a Pisa; ed infine quello del 17 dicembre della “Commissione medica per l’accertamento dell’handicap, anche questo supportato dal parere del medico di base, che riconobbe una patologia permanete e per questo esonerò F.M. da ulteriori controlli.

Un piano per raggirare i controlli della Asl? Uno dei tanti casi che vedono Lecce la città con il maggior numero di riconoscimento di pensioni di invalidità e di indennità di accompagnamento a pazienti disabili? E’ la conclusione degli inquirenti, sancita dalla chiusura delle indagini con le contestazioni di truffa e tentata truffa. Per tirare conclusioni definitive, tuttavia, occorrerà attendere la conclusione dell’intero iter giudiziario. Processi compresi.
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