Falsi disoccupati per truffare l'Inps: guadagnavano dai 500 agli 800 euro

Falsi disoccupati per truffare l'Inps: guadagnavano dai 500 agli 800 euro
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Sabato 1 Ottobre 2016, 11:09 - Ultimo aggiornamento: 22:37
Totò truffa a Ugento e nel circondario, dove un noto commercialista aveva messo in piedi un sistema perfetto per raggirare l'Inps, assumendo falsi dipendenti in sette società di cui seguiva i conti e che erano all'oscuro di quello che in realtà il professionista dichiarava per loro conto.
Tra le 71 persone coinvolte anche gli stessi dipendenti dello studio del commercialista, alcuni laureati in Economia e commercio e che sarebbero stati costretti ad accettare il pagamento con l’escamotage della finta disoccupazione. Tutti percepivano dai 550 fino agli 800 euro mensili, dividendo gli introiti col professionista, il quale curava anche la contabilità delle stesse sette aziende che ora sono parte lesa.
L'operazione ha consentito di accertare 70 fittizie assunzioni che hanno consentito ai sodali della truffa l'indebita percezione di indennità di disoccupazione per oltre mezzo milione di euro. Il commercialista insieme ai 70 lavoratori sono stati denunciati all'Autorita Giudiziaria e all'Inps per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato. Inoltre, la posizione dei 71 indagati è stata segnalata alla Procura Regionale della Corte dei Conti per l'accertamento delle relative responsabilita' amministrative ed il ripianamento del conseguente danno erariale.

Il professionista aveva messo in piedi un sistema fraudolento attraverso cui truffare i suoi assistiti, assumendo nelle loro società personale "invisibile" cui poi faceva pervenire regolarmente l'indennità di disoccupazione. Tra gli assunti c'erano donne risultate dipendenti di panifici, autolavaggi. Una macchina perfetta, che dal 2010 in poi ha fruttato una rendita a spese dello Stato. La truffa è stata scoperta dai finanzieri di Casarano, incrociando le banche dati, dalle quali risultava chiaramente la contraddizione tra il numero di lavoratori assunti troppo elevato rispetto al volume d’affari dichiarato ed alla tipologia di attività esercitata. L’attività ha tratto origine da un approfondimento investigativo condotto dai militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Casarano nei confronti di alcune aziende del comune di Ugento.

 
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