San Cataldo cambia look. Tra i writers c'è anche Nemo's

San Cataldo cambia look. Tra i writers c'è anche Nemo's
di Ennio CIOTTA
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Venerdì 21 Luglio 2017, 11:42 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 00:24

Entra nel vivo la rassegna artistica Oltremare, zona temporanea delle arti urbane che, partita lunedi 17 luglio, fino a domenica 23 trasformerà l’edificio in stato d’abbandono in via Amerigo Vespucci a San Cataldo in un cantiere artistico a cielo aperto grazie all’opera di oltre quaranta artisti provenienti da tutta l’Europa, accompagnati da una folta delegazione di artisti salentini.
I writer riuniti a San Cataldo non si sono lasciati scappare l’occasione di poter lasciare il proprio contributo sui muri ormai decrepiti di una costruzione da considerarsi a tutti gli effetti, un pezzo di storia e di memoria della tradizione salentina e leccese in particolare.
Il progetto, voluto e organizzato dalle associazioni leccesi 167/b street, Flab Arts e dai milanesi di Artkademy, insieme al prezioso contributo dell’amministrazione comunale di Lecce, raduna ormai, nelle ore che dal tardo pomeriggio arrivano fino alla mezzanotte circa, un nutrito capannello di curiosi, nella maggior parte dei casi leccesi o provenienti dai paesi vicini, che scrutano ed osservano il lavoro degli artisti sfoderando i ricordi lontani di una marina ridente e piena di dinamiche sociali.
Nei commenti si coglie un reale desiderio di rinascita per quello che si può considerare il lungomare dei leccesi, da tempo ormai cortocircuito evidente nello sviluppo delle marine e del turismo legato ad esse.

Nemo’s, è uno dei nomi italiani più importanti nel campo dell’urban art, e proprio in questi giorni sta ultimando il suo disegno sul muro dell’edificio affianco all’ostello del sole di San Cataldo.
«Chiunque - spiega - se ha la volontà di farlo, può riqualificare un posto in abbandono. Bisogna solo capire bene come farlo, con che termini e con quale logica. Sono cose che si possono fare con le dovute precauzioni e con delle logiche volte a dare un elemento di emancipazione a quel posto che altrimenti sarebbe isolato».
E il writer non è certo arrivato impreparato all’occasione e a San Cataldo: «Spesso, come in questo caso, mi inviano le foto della location per poter avere un’idea. Questa volta ho preferito fare delle ricerche a monte soprattutto sulle problematiche legate al territorio, in primis quelle ecologiche che ormai sono alla ribalta nazionale. Tutte queste cose le incastro in loco dopo aver visto di persona la parete dove andrò a dipingere. Da qui parte il lavoro grafico». Che terrà conto anche della Puglia e del suo paesaggio, dell’atmosfera che si respira davanti al mare Adriatico.  Sono passato varie volte in Puglia, sono stato ad esempio a Taranto e ricordo bene di aver fatto un salto a Leuca non molto tempo fa. Nonostante io sia stato qui qualche volta in vacanza questa è la prima volta che lavoro nel Salento. Ammetto di non aver mai visto la parte adriatica della costa. In questi giorni sto parlando con un po’ di persone in giro ed emergono sempre più spesso le problematiche ecologiche relative al territorio.

Un’altra problematica a me molto cara - conclude - è quella legata allo sbarco dei migranti e mi piacerebbe moltissimo poter realizzare qualcosa a riguardo».

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