Discarica, il Tar dà ragione al Comune: «Niente ampliamenti»

Discarica, il Tar dà ragione al Comune: «Niente ampliamenti»
di Francesca PASTORE
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Venerdì 29 Luglio 2016, 10:11 - Ultimo aggiornamento: 19:14
L’impianto per la produzione di combustibile da rifiuto in località Guarini del Comune di Cavallino non sarà ampliato. Almeno, non secondo quanto richiesto dalla Prgetto Ambiente. A mettere la parola fine sulla querelle tra la società e il comune è stato il Tar di Lecce, che ha respinto il ricorso della società che gestisce la discarica dando ragione al Comune, che aveva negato i permessi per l’ampliamento.
 
Il Tar Puglia – Terza sezione di Lecce, presieduto dal dottor Costantini ed estensore il dottor Enrico D’Arpe, con sentenza del 27 luglio scorso, ha respinto il ricorso proposto dalla società Progetto Ambiente, che gestisce la discarica di Cavallino, per l’annullamento del diniego di autorizzazione integrata ambientale per la realizzazione di alcuni interventi di modifica ed ampliamento dell’impianto di gestione e trattamento dei rifiuti sito nel Comune di Cavallino, in località Guarini, per la produzione di Cdr (Combustibile Derivato da Rifiuto, oggi noto anche come Combustibile Solido Secondario - Css).
La società Progetto Ambiente, che gestisce l’impianto pubblico di Cavallino ove viene trattata la frazione secca combustibile ricavata dai rifiuti solidi urbani della provincia di Lecce, aveva infatti richiesto «l’autorizzazione integrata ambientale per la realizzazione di alcuni interventi di modifica ed ampliamento dell’impianto stesso, ma la Regione Puglia, con determina dirigenziale del 28 luglio 2015, ha negato detti interventi anche in considerazione del diniego espresso dal sindaco di Cavallino in sede di Conferenza di Servizi per la incompatibilità delle proposte modifiche con lo strumento urbanistico generale».
A quel punto, il Tar di Lecce, chiamato a decidere sulla legittimità del diniego di autorizzazione e del parere negativo espresso dal Comune di Cavallino, ha rigettato il ricorso condividendo sostanzialmente le argomentazioni difensive offerte dal Comune, difeso dall’avvocato Ernesto Sticchi Damiani e dalla Regione Puglia. Secondo il giudice amministrativo, infatti, «le modifiche proposte, che avevano altresì ricevuto il parere sfavorevole di quasi tutte le amministrazioni coinvolte in Conferenza di Servizi, non solo non sono imposte dalle norme di settore e non possono essere qualificate come adeguamento alle migliori tecnologie di settore, ma risultano incompatibili, così come evidenziato dal Comune di Cavallino, con le vigenti previsioni del Prg». Il Tar, per le stesse ragioni, ha quindi respinto anche la richiesta risarcitoria formulata dalla società ricorrente.
 
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