Discarica di Corigliano, muro della Grecìa salentina: sia convertita

La discarica di Corigliano
La discarica di Corigliano
di Mariella COSTANTINI
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Mercoledì 4 Maggio 2016, 07:15 - Ultimo aggiornamento: 18:09
L’entrata in esercizio della discarica in contrada “Scomunica” a Corigliano d’Otranto, posizionata sulla falda acquifera da cui viene emunta acqua per l’intero Salento, è inaccettabile. È questo il messaggio: la Giunta dell’Unione della Grecìa Salentina ha sottoscritto il documento con il quale si chiede formalmente alla Regione Puglia di stralciare il suo utilizzo dal Piano dei Rifiuti, ma, soprattutto, di valutare la possibilità di riconvertirla.
L’impianto, costato 10 milioni di euro, potrebbe quindi essere utilizzato in altro modo. Quale? E’ tutto da valutare, ma una delle ipotesi è quella di far arrivare in discarica gli inerti che eviterebbero, perlomeno, la contaminazione della falda causata da una eventuale dispersione del percolato. Una proposta non nuova, già approvata in seguito ad una mozione votata all’unanimità in una seduta del Consiglio Regionale del 6 maggio 2014.

La delibera, approvata ieri dai dodici sindaci dell’Unione nel Palazzo Ducale di Martano, mette nero su bianco la ferma volontà di un intero territorio a tutelare, attraverso lo stop alla discarica-soccorso, la salute della popolazione, soprattutto alla luce dei dati sull’emergenza tumori.
Nel documento si evidenzia l’inutilità della stessa alla luce dei risultati che possono essere ottenuti dal potenziamento della raccolta differenziata e dalla realizzazione di impianti di compostaggio a chiusura del ciclo. Come a dire: se tutti i Comuni mettessero in campo le buone pratiche quotidiane, le discariche non servirebbero a nessuno.
Nella delibera si chiede poi una riflessione collettiva a tutte le amministrazioni e le comunità dell’intera Provincia di Lecce perché il problema non è solo della Grecìa. Riguarda l’utilizzo del territorio, la sua tutela, la necessità di preservarlo e di consegnarlo nel migliore dei modi alle generazioni che verranno.
Il documento sarà discusso nel Consiglio monotematico dell’Unione dei Comuni convocato per venerdì 6 maggio nel Castello de’ Monti di Corigliano alle 19. Un’assemblea aperta a tutti i cittadini e che servirà, con la sua approvazione, a lanciare un messaggio forte alla Regione.
Non una battaglia tra istituzioni, ma un invito a ragionare insieme quindi, e insieme a trovare le soluzioni. «Nonostante le dichiarazioni degli ultimi giorni - dice la sindaca di Corigliano Dina Manti- non c’è ancora nessun atto che stabilisca che la discarica debba aprire. Ho chiesto ufficialmente un incontro al presidente Michele Emiliano e aspetto di vederlo presto per discutere insieme della questione. Sono sicura che l’idea di sviluppo della Puglia e del Salento sia comune e che questa non possa prescindere dalla tutela delle acque e della salute dei cittadini». E circola già un’ipotesi di discussione: l’idea di una riconversione della discarica di Corigliano. Pensando magari alla raccolta dei rifiuti inerti. Meno “dannosi” rispetto ad altre tipologie.
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