Delli Noci: «Ormai c'è sfiducia nei partiti.
Noi vogliamo riunire le capacità»

Delli Noci: «Ormai c'è sfiducia nei partiti. Noi vogliamo riunire le capacità»
di Francesca SOZZO
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Mercoledì 4 Gennaio 2017, 11:04 - Ultimo aggiornamento: 13:35

Prima la rottura col sindaco Perrone, poi le Primarie delle Idee e le dimissioni dalla giunta comunale. Ora la candidatura. In poche settimane Alessandro Delli Noci accelera e annuncia la volontà di sedere sulla poltrona più alta di Palazzo Carafa. «Una spinta arrivata dal basso».

Delli Noci, come è nata questa scelta?
«È nata dalla spinta dei miei concittadini. Dai tanti che, nei bar, per strada, mi hanno fermato e mi hanno detto: “candidati Alessandro”. Quindi è una decisione che è nata nelle piazze, per le strade. Il rapporto stretto con la città vera, quella dei quartieri, dei commercianti e degli artigiani che combattono giorno per giorno per sopravvivere, il rapporto con gli anziani che stentano a riconoscersi in questa città, il rapporto con i giovani dal futuro incerto hanno indicato la direzione».

Qual è il suo obiettivo?
«Spiegarlo in poche battute potrebbe sembrare compito arduo ma, in effetti, non lo è: voglio rendere Lecce una città moderna, una città protagonista del mondo. Lecce ha la forza, la bellezza, la capacità di diventare una delle città europee più ambite e desiderate. Una città capace di creare lavoro nella modernità senza tradire la tradizione. Lecce è già porta d’Europa. E dietro a questa porta c’è una città che ha molti bisogni. Non possiamo far finta di non accorgerci dei concittadini che non arrivano alla fine del mese, di chi è costretto a fare le valige e partire, di chi non riesce a pagare le bollette. Noi vogliamo realizzare i sogni, ma abbiamo innanzitutto il dovere di liberare la gente dagli incubi».

Lei è stato assessore della giunta Perrone, qualcuno vede la sua candidatura come una continuità con l’amministrazione uscente.
«Io sono in continuità con quella idea che ha spinto Lecce a cambiare vent’anni fa. E l’ho dimostrato. Il mio assessorato ha centrato, prima del tempo, tutti gli obiettivi di mandato andando ben oltre. Anche il resto della giunta ha lavorato, ma è mancata una visione di città a lungo termine. Si è pensato piuttosto ad una successione “dinastica”, che la dice lunga sul modo di interpretare la politica. Esiste la politica delle poltrone e quella dei bisogni delle persone e delle idee da concretizzare».
 
Sta rinnegando il lavoro svolto fino ad ora?
«Ho già detto in altre occasioni che non rinnego nulla perché io ho alto il senso di responsabilità e perché, come ho detto e come mi hanno riconosciuto sia i miei concittadini sia amministratori di altre realtà, il mio mandato è stato un successo sotto ogni punto di vista. Ho lavorato con passione e con costanza a tutti i progetti che in questi anni hanno visto impegnato i miei assessorati».

Su chi può contare in questa candidatura? “Andare Oltre” ha già dichiarato la sua volontà a sostenerla, per esempio.
«Questa è una candidatura che nasce da uomini e donne leccesi che mi hanno spinto a candidarmi. Nasce dalla forza di cittadini attivi in decine e decine di associazioni e comitati che si occupano di ambiente, salute, povertà ed emergenze ed urgenze della nostra città. Cittadini liberi con i quali costituiremo un gruppo di liste civiche, pronte a rappresentare la città».

Lei è stato accusato di essere trasversale: a sostenerla ci sarà anche la sinistra?
«È la più bella accusa che mi sia mai stata mossa. Io sono trasversale e non trasformista. Ciò significa che dialogo con tutte le persone per bene e di qualità, a prescindere dalla loro formazionepolitica. Leggere la realtà con gli occhi del novecento o col falso bipolarismo di inizio secolo è riduttivo e vecchio. Non ci sono differenze tra i bisogni di chi ha votato a destra e di chi ha votato a sinistra. Sono tutti bisogni dei cittadini. Bisogni ai quali la vecchia politica non ha saputo rispondere».

Lei si candida senza il supporto dei partiti, in una città che notoriamente è sempre stata di centrodestra: quale sarà la sua forza?
«La forza dei miei concittadini. In tutta Italia la gente vota i Cinque Stelle perché la vecchia politica non è un’alternativa credibile. Ma per governare ci vuole competenza. La nostra formula è questa: riunire la competenza, la capacità, la qualità. La storia sta cambiando, la sfiducia nei confronti dei partiti è dettata dall’incapacità di creare un progetto realizzabile ed è tale da raccontarci che la strada oramai è un’altra».

É noto che centrodestra e centrosinistra non stiano vivendo un periodo felice, pensa che questa spaccatura possa portarle consenso soprattutto tra gli indecisi?
«Le diatribe non sono all’interno del popolo del centrodestra e del popolo del centrosinistra, ma tra i notabili delle sigle. I miei concittadini cercano sostanza, concretezza, soluzioni a problemi atavici e noi proveremo tutti insieme, attraverso l’ascolto e la condivisione, a dare risposte concrete».

La senatrice Poli Bortone ha parlato molto bene di lei definendola un pezzo importante del centrodestra con il quale è necessario ricucire. É una sua sostenitrice?
«Alla senatrice Poli Bortone mi lega un rapporto di affetto e stima giacché ha contribuito alla mia crescita culturale e politica. Stiamo costruendo un progetto di città e siamo aperti a dialogare con tutte le forze positive che vi si riconosceranno».
Cosa si aspetta da questa sfida?
«Mi aspetto un’Altra Lecce».

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