Dams, la mobilitazione dei sindaci: l’ok nelle mani degli Atenei pugliesi

Dams, la mobilitazione dei sindaci: l’ok nelle mani degli Atenei pugliesi
di Giorgia SALICANDRO
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Lunedì 23 Gennaio 2017, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 12:50
La storia della musica tradizionale che ha reso il Salento famoso nel mondo e la nuova scena cinematografica che scalpita per avere basi solide sul territorio, ma anche il circuito teatrale e quello legato all’arte. C’è nel Salento un terreno florido per ospitare un nuovo corso di studi dedicato alle discipline delle arti, della musica e dello spettacolo, e gli amministratori locali sono pronti a collaborare per metterlo a sistema.
Questa mattina il Comitato universitario regionale di coordinamento discute il progetto del nuovo Dams dell’Università del Salento e a decidere saranno gli Atenei di Lecce, Bari e Foggia: un passaggio non facile per il braccio di ferro che sull’istituzione dei nuovi corsi c’è da tempo tra le Università del territorio. È il giorno del verdetto: un via libera sarebbe una vittoria per Unisalento prima del passaggio a Roma per il completamento dell’iter legato alla nascita del nuovo corso di laurea.
La proposta arriva sul tavolo barese forte del “sostegno” di alcuni Comuni salentini. Dopo Uggiano la Chiesa, primo Comune a siglare una delibera a favore del progetto, nei giorni scorsi lo stesso testo è stato condiviso dai Comuni di Melpignano, Sternatia, Gallipoli e Calimera.
«Già nel 2010 abbiamo sottoscritto un protocollo con l’Università del Salento e la Regione Puglia mettendo a disposizione il Palazzo Marchesale per il corso del Dams che speriamo possa finalmente nascere – spiega il sindaco di Melpignano, Ivan Stomeo – quel progetto si è poi fermato, ma il protocollo è ancora valido e noi rinnoviamo la nostra disponibilità. Entro breve i lavori di ristrutturazione del palazzo saranno ultimati e questo potrà essere destinato alla didattica ordinaria o, se l’Università lo ritenesse più opportuno, a workshop e altre iniziative legate al corso. Melpignano è stato scelto perché ha una storia musicale e culturale importante, e credo che possa diventare un laboratorio vero e proprio con la collaborazione dell’Università».
 
Anche Gallipoli offre un sostegno logistico al nuovo Dams. «Siamo pronti a mettere a disposizione uno dei nostri luoghi di cultura se l’Università ne avesse bisogno – dichiara il sindaco Stefano Minerva – più corsi di laurea sul territorio significa più possibilità per i ragazzi di restare qui a studiare, inoltre questa è una terra con un background culturale che attira studiosi da fuori: invece, potrebbero essere i nostri ragazzi a studiare Carmelo Bene o la nostra musica, permettendo al territorio di crescere».
Da sindaco di Sternatia e da presidente della fondazione Notte della Taranta c’è Massimo Manera promette una collaborazione fattiva: «Il fulcro del nuovo sviluppo del Salento è legato al concetto di local, in primis nella musica, uno sviluppo a cui il Dams potrebbe contribuire in modo essenziale, per cui è necessario che i Comuni come anche la Fondazione della Notte della Taranta trovino il modo di collaborare alla riuscita del progetto»
A Calimera, aggiunge il sindaco Francesca de Vito, è già stato ospitato l’“Incubatore di Impresa” dell’Università e il Comune non si tirerebbe indietro davanti ad un’eventuale richiesta di sostegno: «Il Dams abbraccia appieno la vocazione del nostro territorio ed è doveroso dare un’opportunità in più tanto a chi lavora nel mondo dell’arte e dello spettacolo quanto ai ragazzi che intendono cominciare».
Nelle ultime settimane la mobilitazione a favore del Dams ha coinvolto una vasta platea di personalità che hanno aderito all’appello lanciato dai registi Edoardo Winspeare e Alessandro Valenti. Sabato scorso il leader dei Negramaro Giuliano Sangiorgi ha postato un videomessaggio sulla propria pagina Facebook; hanno firmato, tra gli altri, i registi Ferzan Ozpetek e Sabina Guzzanti, il compositore Ludovico Einaudi, il fondatore del Banco del mutuo soccorso Vittorio Nocenzi. La petizione lanciata su change.org ha raccolto in tutto cinquecento firme.
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