Dal “gioiello” Eni ai food fashion: il modello Milano

Dal “gioiello” Eni ai food fashion: il modello Milano
2 Minuti di Lettura
Sabato 25 Febbraio 2017, 06:14 - Ultimo aggiornamento: 18:43

Dismesso dal 2005 il suo futuro è già segnato. Sarà il nuovo punto di ritrovo della città alle porte del centro storico, crocevia di esperienze e vite. L’ex stazione Agip è pronto a tornar in vita. Un po’ come accaduto al suo “fratello maggiore” a Milano. L’ex stazione meghina, stessa architettura ad ala di aeroplano, ma più grande e su due piani, è stata acquistata dall’imprenditore Lapo Elkann. In viale Accursio Elkann, al piano terra, ha dato vita alla sede di Garage Italia Customs, la nuova sfida automobilistica dell’imprenditore. Mentre al primo piano ha sede la “cucina” dello chef Carlo Cracco. Motori e gusto binomia che sembra essere vincente e che ha rimesso in pista uno dei simboli del boom economico degli anni ‘50 che porta la stessa firma dell’architetto Bacciocchi, lo stesso che “disegnato” la stazione di Lecce.
Acquistato da Eni, per 35mila euro dal Comune di Lecce, anche la stazione ai piedi dell’Obelisco è oggi un simbolo dell’economia degli anni ‘50. Il progetto del chiosco Agip all’esterno di Porta Napoli è firmato nel 1952 da Mario Bacciocchi, architetto milanese.

L’edificio a pianta trapezoidale, speculare rispetto ad un asse longitudinale, è impostato sulla contrapposizione tra un volume curvilineo con strette e alte finestre, e l’orizzontalità della sottile lastra di copertura a sbalzo, fortemente aggettante rispetto ai lati del chiosco.

Lo studio dell’impianto planimetrico e la forte connessione con il contesto urbano portano a credere che l’architetto milanese abbia ricercato l’inserimento della stazione di servizio in quel particolare punto, coniugando felicemente le necessarie esigenze “reclamistiche” del chiosco con una situazione urbanistica non facile: l’incrocio tra l’ottocentesco “ring” dei viali alberati e l’asse Porta Napoli - Obelisco - Viale Taranto ingresso alla città da nord e uno dei più importanti nodi del traffico veicolare della città prima dell’apertura della nuova strada statale 613 per Brindisi. L’immobile è stato completato nel 1954.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA