Crisi, il Salento si sveglia con mille imprese in più:
boom nelle città turistiche

Crisi, il Salento si sveglia con mille imprese in più: boom nelle città turistiche
di Pierpaolo SPADA
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Giovedì 23 Febbraio 2017, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 09:24
Il sistema imprenditoriale del Salento c’è e cresce pure. E lo fa in maniera omogenea su tutto il territorio, ma con picchi significativi nei comuni più a vocazione turistica, come Nardò e Gallipoli, oltre al capoluogo Lecce, e in alcune realtà dell’entroterra come Galatina, Copertino e Casarano. E’ quanto emerge all’esito del quarto trimestre 2016, coda di un’annata segnata da indici alti e bassi che, a conti fatti però, onorano lo sforzo reso dalle aziende salentine: 994 imprese in più, in 12 mesi.
E’ il miglior dato dal 2010, frutto del più basso livello di iscrizioni dell’ultimo decennio (5.283 in 12 mesi) e della contemporanea frenata delle chiusure (4.289). Oggi - rileva il rapporto della Camera di commercio di Lecce su dati Istat - la provincia di Lecce conta, quindi, su 72.622 aziende registrate e 85.357 localizzazioni. Il tasso di crescita è pari all’1,39 per cento, migliore di quello medio nazionale (0,7%) e secondo in Puglia, dopo quello di Foggia (+1,43%) con un saldo di 1.022 aziende. Brindisi cresce dello 0,97%, Taranto dello 0,94%, Bari dello 0,87%. E’ una buona performance ed è merito anche e soprattutto dei giovani (under 35), nel 2016, alla guida di una nuova impresa su tre.
Certo, nonostante l’exploit, il passo è ancora lento. Crescono l’agricoltura (+39 aziende), le attività professionali, scientifiche e tecniche (+12) e le attività di noleggio, agenzie viaggi, servizi di supporto alle imprese, «ciò soprattutto - spiegano dallo stesso ente camerale - in considerazione della presenza di oltre 1.800 imprese prive di codice di attività in quanto non ancora classificate e, quindi, distribuite nei vari settori economici, per cui non possibile stabilire come tali aziende si distribuiscano nei vari ambiti economici».
 
Rispetto al 2015, l’andamento nel 2016 rivela però la crescita complessiva delle attività legate al turismo. I servizi di alloggio e ristorazione crescono del 4% (217 unità in più), quelli di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese del 4,21% (68 in più). Bene anche le attività immobiliari (+4,10%) e il commercio (+0,61%), con oltre 138 imprese. Tra le novità, le attività professionali (+3,88%) e i servizi alla persona (+2,11%). Non s’inverte, invece, la tendenza dei settori tradizionali. Le costruzioni, nel 2016, hanno perso 169 attività (-1,65%), ma, approfondendo l’analisi dei dati, la Camera di commercio rileva come il processo di selezione in questo settore abbia riguardato essenzialmente le micro-imprese edili che, nel 2016 hanno perso 285 unità; al contrario, si segnala un forte aumento delle società di capitali (+32). Il manifatturiero ha perso il 2%: -129 unità rispetto al 2015. La sorpresa? L’agricoltura: in un anno +8,6%, ossia 275 imprese in più.
Cresce nel numero, ma anche nella dimensione. Il sistema imprenditoriale salentino è intensamente alimentato dall’aumento delle società di capitale: +848. Con un tasso di crescita del 6,20%, in linea con il 2015, esse costituiscono il 20% della struttura imprenditoriale. Le imprese individuali (che rappresentano il 65,6%) crescono dello 0,3% (+146 unità). Rappresentative al 10%, diminuiscono, invece, le società di persone: -1,4%, ossia 106 unità in meno.
La struttura imprenditoriale è, dunque, sempre più terziarizzata. Lo si evince dall’analisi elaborata dall’ente camerale dal 2009 a oggi. Otto anni fa, le imprese agricole rappresentavano il 15% del totale (10.683), oggi poco più del 12% (9.052); così il manifatturiero, che ha perso quasi due punti percentuali: da 10,65% a 8,93%, perse 1.156 imprese negli ultimi 8 anni. Nello stesso arco temporale, tanto l’agricoltura quanto il manifatturiero hanno perso il 15%. Invariato il peso del settore dell’edilizia: 14,25% nel 2009 con 10.231 aziende, contro le attuali 10.073 che rappresentano il 13,87% della struttura imprenditoriale. E’ cresciuto, invece, il commercio: mille imprese in più in 8 anni. Oggi rappresenta il 31,44% a fronte del 30,49 del 2009. Sono cresciute tutte le attività legate ai servizi nei settori della sanità e assistenza (+62,4%), alloggio e ristorazione e servizi alla persona, evidenzia (+30% tra 2009 e il 2016). Bene anche le aziende che offrono servizi di supporto alle imprese: +40%, da 1.204 (2009) a 1.683 (2016).
La concentrazione maggiore d’imprese è visibile nel capoluogo, Lecce (17,12% - quota percentuale del Comune sulla crescita totale), seguito da Nardò (3,90%), Gallipoli (2,49%), Melendugno (1,47%), Copertino (2,48%) e Galatina (3%). Ma tra i comuni più dinamici, l’analisi dimostra anche le ottime performance di Arnesano, Surano e Santa Cesarea Terme, con tassi di sviluppo che superano il 4%. In termini assoluti, solo 26 comuni hanno chiuso il 2016 con saldi negativi, a partire da Tricase (-24 imprese). In valori relativi, perdono, invece, tra in media 3 punti percentuali Martignano, Giurdignano e Botrugno. Atteso riscatto nel 2017.
 
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