Appalti bloccati, cantieri fermi: la crisi dell'edilizia

Appalti bloccati, cantieri fermi: la crisi dell'edilizia
di Maddalena MONGIO'
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Martedì 31 Maggio 2016, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 12:32
A poco più di un mese dall’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti pubblici la pubblicazione dei bandi è bloccata, nel Salento come altrove, ma qui il dato pesa ancor più visto l’alto tasso di disoccupazione e la pesante crisi dell’edilizia che ha messo in ginocchio tantissime imprese. Gli appalti pubblici in edilizia sono una opportunità quasi unica, per il settore, visto che l’attività privata langue.

A rilento l’importante partita sui Fondi Fesr e Fsc (Fondo Sviluppo e Coesione) che per la Puglia vale sette miliardi e 121 milioni di euro con un impatto sul settore edile (il calcolo è stato elaborato dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili) di due miliardi e 976 milioni di euro pari a circa il 41 per cento dell’intera torta. E il blocco fa male, anzi malissimo se pensiamo che già nella normale operatività le amministrazioni pubbliche non riescono a spendere tutto il loro tesoretto.
Edilizia e Territorio, quotidiano del Sole 24 Ore ha rilevato che in Italia, nel periodo che va dal 24 aprile al 25 maggio sono stati banditi 351 bandi relativi all’edilizia, mentre nel mese di aprile sono stati 1.666 quelli rilevati da Cresme Europa Servizi e gran parte sono relativi al periodo che ha preceduto l’entrata in vigore del nuovo Codice.
E il Salento soffre.
A mettere i bastoni tra le ruote il fatto che la legge da poco approvata manca di norme transitorie ragion per cui la parte relativa alle nuove procedure non ha riferimenti applicativi. Il problema è emerso quasi contestualmente alla pubblicazione della legge e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ha sin da subito voluto rassicurare tutti con la promessa che prima dell’estate saranno pubblicati i decreti attuativi. Ma la forbice temporale, apparentemente stretta, è troppo larga per le imprese, per i professionisti che potrebbero contare su incarichi e per la pubblica amministrazione che già di suo arranca quando deve mettere mano agli appalti pubblici. Da qui l’iniziativa dell’Ordine degli Ingegneri di Lecce di un seminario tematico che si terrà domani all’Hotel Tiziano, a partire dalla 15.30, nel corso del quale il presidente Daniele De Fabrizio per la parte relativa agli aspetti tecnici della legge e l’avvocato Pietro Quinto per gli aspetti giuridici e normativi daranno, ai tecnici e agli amministrativi interessati alla questione, strumenti utili a muoversi in quella che al momento pare essere una vera e propria palude.
Mancano i decreti attuativi, ma a far venire il mal di pancia ai tecnici è anche l’appesantimento degli iter per i nuovi poteri dati ad Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) con l’obiettivo di arginare la corruzione. Non a caso Delrio ha più volte affermato che «il nuovo codice dà fastidio a molti». La situazione, secondo il ministro, impone misure straordinarie a fronte della corruzione dilagante, dell’aumento dei costi e della tempistica per realizzare l’opera e su questo aspetto nel Salento brilla su tutti il cantiere per la realizzazione del Dipartimento dell’Emergenza e Accettazione del Fazzi.
Le linee guida di Anac prevedono, tra le altre, la nomina di commissari esterni (l’elenco è stilato dalla stessa Autorità) per gli appalti sopra il milione di euro. Questo tetto, insieme a quello del limite del 30 per cento per l’affidamento in subappalto, è un tormentone per le imprese edili che vedono limitata la possibilità di partecipazione alle gare. Stando alle nuove norme l’impresa che si aggiudica un appalto deve essere in grado di eseguire in prima persona il 70 per cento dei lavori. Inutile dire che in una economia che si basa in gran parte sulla piccola e media impresa questo tetto è una vera e propria clava che, secondo i sindacati e le associazioni di categoria, favorisce solo le grandi imprese. Come ogni legge che si rispetti al momento, secondo gli addetti ai lavori, le buone intenzioni non pareggiano la mole di problemi che stanno paralizzando i bandi di gara.
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