Cortili aperti e centro chiuso «E' così che vogliamo Lecce»

Cortili aperti e centro chiuso «E' così che vogliamo Lecce»
di Leda CESARI
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Domenica 22 Maggio 2016, 07:01 - Ultimo aggiornamento: 17:57

Il centro storico di Lecce al top. Come potrebbe essere ogni giorno: festoso, fiorito, pieno di visitatori. E chiuso al traffico: perché le auto in un centro storico sono oggettivamente dissonanti, perché lo smog – come ricordato ieri sulle pagine di Nuovo Quotidiano di Puglia dal presidente nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, Gaddo della Gherardesca, nel convegno ad hoc in programma nel Teatrino del Convitto Palmieri – corrode la salute delle persone, ma anche le pietre. Sicchè le auto in un centro storico, no, non dovrebbero proprio esserci. Lasciando spazio appunto ai pedoni, ai turisti, ai cortili in festa, ai fiori, ai negozi aperti, ai bar e ai ristoranti pieni di clienti. Come oggi.

Cortili aperti: quella odierna è la ventiduesima edizione, che è partita questa alle 10, si è fermata per la pausa pranzo alle 13, per riprendere alle 16.30 e fino alle 21. Grazie alla bella giornata di sole, per tradizione cittadina – che però i turisti hanno imparato un po’ a imitare – molti ha nno scelto di visitare cortili e giardini fioriti nel pomeriggio.

 

Quattro gli itinerari predisposti dall’Associazione Dimore Storiche Italiane, sezione pugliese – guidata da Giuseppe Seracca Guerrieri – in cui sono stati suddivisi, in base naturalmente a un criterio di prossimità logistica, i ventotto palazzi che aderiscono quest’anno all’iniziativa. Il primo comprende Palazzo Casotti (via Umberto I 28); Palazzo Adorno (via Umberto I 32); Palazzo Maremonte (via Principi di Savoia 67); Istituto d’arte “Giuseppe Pellegrino” (viale De Pietro 11); Casa a corte (via Vittorio de Prioli, 48); Casa a corte Protonobilissimo, oggi Bortone (vico dei Protonobilissimi 8); Palazzo Guido (via Conte Gaufrido 3); Palazzo Gorgoni, oggi Marati (via Idomeneo 36). Il secondo è composto da Palazzo Martirano, oggi Amabile (via Francesco Antonio d’Amelio 17); Chiesa di San Leucio (via Francesco Antonio D’Amelio); Palazzo Tinelli (via Leonardo Prato 32); Dimora Muratore, denominata “Villa Rosaria” (via Scarambone 36); Palazzo Palmieri, oggi Guarini (via Palmieri 42); Palazzo Palombi, oggi Carrelli Palombi (corso Vittorio Emanuele II 29); Palazzo Rollo, oggi Andretta (corso Vittorio Emanuele II 14).
Il terzo itinerario, invece, mette insieme Palazzo Apostolico Orsini, oggi Martirano (via Libertini 50); Palazzo Ferrante Gravili (via Libertini 54); Palazzo del Seminario (piazza Duomo); Palazzo Andretta (via Petronelli 18); Palazzo Brunetti, oggi Stefanizzo Scippa (via Guglielmo Paladini 14); Palazzo Guarini, oggi Lombardi Petrucci (via Marco Basseo 26); Palazzo Bernardini (via Marco Basseo 25). Il quarto, infine, unisce Palazzo Tamborino, oggi Cezzi (via Paladini 50), Palazzo Castromediano (vico Vernazza 7); Palazzo Castromediano Vernazza (vico Vernazza 8); Palazzo Morisco d’Arpe (via del Palazzo dei Conti di Lecce 4); Palazzo Grassi (via dei Perroni 12); Palazzo Carrozzini (piazzetta Giambattista del Tufo 20).

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