Contrordine a Roma: fondi raddoppiati per salvare le Province

Contrordine a Roma: fondi raddoppiati per salvare le Province
di Francesca SOZZO
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Venerdì 19 Maggio 2017, 05:45 - Ultimo aggiornamento: 12:15
Il ministro Graziano Delrio toglie, il segretario Pd Matteo Renzi restituisce. «Ora salviamo le Province». Contrordine a Roma e la firma è dei Dem: ci provano 33 deputati che hanno presentato un emendamento alla manovrina, presentato in Commissione Bilancio della Camera, per modificare il contributo previsto per il finanziamento delle funzioni fondamentali delle Province, da 110 milioni a 220 milioni nel 2017 e da 80 milioni a 480 milioni “a decorrere dal 2018”, si legge nel testo della proposta. Fondi che, almeno sulla carta, rappresenterebbero un’ancora di salvezza anche per Palazzo dei Celestini.
Una boccata d’ossigeno, dicono gli analisti, dopo l’intervento col machete messo in campo dalla riforma Delrio che prevedeva un riordino generale degli enti e la riduzione di funzioni, competenze e risorse destinate alle Provincia. Per quella di Lecce - sede a Palazzo dei Celestini - il ridimensionamento si è tradotto nel prosciugamento delle risorse in cassa e in servizi sempre più risicati e inefficaci.
Insomma, enti in ginocchio depotenziati e con poche lire in cassa per cercare di far fronte alla manutenzione ordinaria di scuole e strade (tra le funzioni più importanti rimaste nelle mani degli enti) che hanno già messo in crisi il lavoro degli amministratori provinciali.
E qui veniamo agli esempi di casa nostra. Dal 2014 ad oggi le difficoltà non sono state poche e in via Umberto I hanno dovuto fare i conti al centesimo pur di far fronte alle emergenze, vedi la neve che si è abbattuta inaspettatamente sul Salento nel mese di febbraio. Eppure nonostante i pochi danari trasferiti da Roma in questi anni Palazzo dei Celestini ha cercato di non arrendersi continuando, come ha ricordato più volte il presidente Antonio Gabellone che rappresenta gli enti anche come presidente regionale Upi, ad assumersi le proprie responsabilità a fronte di tagli sempre più gravosi: 650 milioni di euro su scala nazionale nel 2015 che sono saliti a un miliardo e 300mila euro per il 2016 diventato circa un miliardo e 950mila in meno nel 2017. Che, appunto, non sono noccioline.
Lo scorso anno Palazzo dei Celestini è riuscito, mettendo mani a risorse esogene, a far fronte al nodo dell’edilizia scolastica con 14 progetti di manutenzione straordinaria da 750mila euro ognuno per altrettanti edifici scolatici. Mentre 22 sono stati gli interventi di messa in sicurezza e prevenzione incendi in altre scuola superiori per un totale di 2,1 milioni di euro». Così come, non senza fatica, Palazzo dei Celestini è riuscito a garantire il servizio di “Salento in bus”, il servizio di trasporto estivo della Provincia.
 
E il 2017? La previsione è tutt’altro che rosea. Anzi. Dietro l’angolo ci sono scuole e strade a rischio. Lo aveva già annunciato il presidente Gabellone: Bilancio a rischio per quest’anno. A Lecce come in tutta Italia.
Certo, ora a Roma è il Pd che sembra aver decisamente cambiato rotta. «Ero per l’abolizione dell’ente Provincia, se fosse passato il referendum costituzionale l’avremmo fatto - ha dichiarato il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi in una diretta facebook - Le condizioni per farlo sono venute meno con il no al referendum. Però ora dobbiamo trovare un po’ di soldi per le Province. Il governo è molto impegnato insieme ad Achille Variati, presidente dell’Unione province, per trovare i soldi per le province nei prossimi mesi. Dovremo assolutamente lavorare in questa direzione. Daremo una mano».
Una marcia indietro, insomma. La legge di Stabilità del 2015 infatti aveva previsto tagli per un miliardo nel 2015, due nel 2016 e tre, appunto nel 2017. Oggi, però, il raddoppio degli stanziamenti dalla Stato potrebbero non bastare considerato che il buco in Bilancio delle Province italiane ammonta per il 2017 ad oltre 600 milioni di euro a fronte di 220 milioni che potrebbero essere trasferiti dal governo. Una goccia d’acqua nel mare.
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