Consorzi di bonifica, cartelle non pagate? Si pignora anche la pensione. Il caso in provincia di Lecce

Consorzi di bonifica, cartelle non pagate? Si pignora anche la pensione. Il caso in provincia di Lecce
di Donato NUZZACI
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Giovedì 3 Agosto 2023, 08:49

Consorzi di bonifica, nuova batosta. Si omette il pagamento dei contributi? Arriva pure il pignoramento dello stipendio o della pensione. È quanto segnalano dei proprietari di immobili in un comune della provincia di Lecce che si sono visti notificare pochi giorni fa una comunicazione di iscrizione a ruolo di un pignoramento presso il Tribunale leccese promosso da Soget, già concessionaria in passato della riscossione per conto dei consorzi di bonifica, per non aver effettuato il pagamento di una serie di cartelle consortili regolarmente notificate negli anni.

Pensione, circa 200 euro in meno

Il pignoramento nei confronti del terzo debitore Inps Lecce si è così riversato sull'assegno pensionistico del debitore per una somma di poco più di 200 euro. Un caso, che sicuramente è una prassi giornaliera nei tribunali ma che riaccende il dibattito intorno ai contributi consortili, tanto "detestati". "Dura lex", si dice quando accadono vicende come questa. E proprio perciò non sono pochi gli avvocati e le associazioni dei consumatori che consigliano «di difendersi sempre presentando dei ricorsi in via amministrativa e giudiziaria».
«Noi non abbiamo pagato le cartelle di bonifica perché non sono mai stati erogati dei servizi nei nostri fondi - raccontano gli utenti -. Purtroppo, difendersi singolarmente è quasi impossibile perché appena ti muovi devi dimostrare con un perito agronomo le tue ragioni col rischio di spendere più di quanto è l'importo della cartella. Nei nostri fondi in 30 anni il Consorzio ha pulito il canale soltanto una volta e alla fine abbiamo deciso da soli di pulirlo perché era alto il rischio di incendi. Noi siamo disposti anche a pagare queste cartelle ma a costo che dal consorzio ci facciano avere un elenco annuale delle opere compiute. Nei confronti di questo pignoramento non abbiamo fatto ricorso, ma se continuerà anche sul prossimo assegno pensionistico vedremo il da farsi. Non troviamo giusto tutto questo, vogliamo vedere i servizi reali sui nostri terreni».
La pensione, dunque, non è intoccabile ed è impignorabile per legge soltanto quando è inferiore al "minimo vitale". Il servizio di riscossione coattiva da parte dei consorzi di bonifica, non solo pugliesi, è ripreso dopo l'emergenza Covid, fa sapere Vito Caputo, direttore generale dei consorzi Ugento Li Foggi e Arneo, in vista della costituzione del consorzio Unico Centro-Sud Puglia, che da gennaio assorbirà, secondo una legge della Regione Puglia del 2017, le quattro strutture oggi commissariate: Arneo, Stornara e Tara, Terre d'Apulia e Ugento Li Foggi. Gli enti hanno disposto l'emissione dei tributi 630 e 648, compreso l'anno 2023, «al fine di effettuare un riallineamento dei procedimenti consortili».
«Stiamo svolgendo tutte le procedure per passare al consorzio unico e quindi dobbiamo emettere i ruoli pregressi fino al 2023, con il primo invio in maniera bonaria, successivamente, in caso di mancato pagamento, con raccomandata e per ultimo mediante l'ingiunzione», spiega Caputo. Intanto dalle associazioni arriva il consiglio «di inoltrare sempre un ricorso amministrativo in autotutela oppure giudiziario, per difendersi o almeno tentare», dichiara il presidente provinciale di Udicon Lecce, Biagio Malorgio. «Occorre un cambio di passo da parte della Regione sui consorzi di bonifica. Ci giungono notizie di un disegno di legge di riforma promosso dalla giunta, bene, e proprio per questo occorre attivare una fase di ascolto. La Regione coinvolga anche le associazioni di consumatori che sono interessate in questo settore. Nel merito - continua Malorgio - a nostro avviso deve essere attuata sentenza della giurisprudenza più alta, la quale prevede il pagamento dei tributi solo in presenza di servizi direttamente riscontrabili sui terreni oggetto dell'imposizione tributaria. Ora va avviata dunque una fase di verifica dei servizi che non può non coinvolgere i Comuni e gli uffici tecnici che devono verificare particella per particella, comprensorio per comprensorio nel piano di bonifica e nel piano di classifica, i servizi direttamente ed eventualmente erogati dai consorzi».
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