Colpo al vivaio: i carabinieri ritrovano il bottino seguendo i limoni caduti

Colpo al vivaio: i carabinieri ritrovano il bottino seguendo i limoni caduti
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Martedì 25 Aprile 2017, 16:16 - Ultimo aggiornamento: 17:01

SURANO - Alla fine i carabinieri sono riusciti a repurerare il bottino "verde" di quasi 30mila euro, composto di piante e alberi sottratti a un vivaio. Il furto era avvenuto alcuni giorni fa, a Surano, nel corso della notte, ignoti malfattori dopo aver forzato il cancello di ingresso della struttura, che si trova lungo la  SS 275, utilizzando due autocarri  muniti di braccio sollevatore, avevano trafugato piante ed arbusti di vario genere, alcuni dei quali particolarmente costosi, per un danno di oltre 30mila euro. Immediate sono scattate le indagini da parte dei Carabinieri di Nociglia, intervenuti sul posto con i colleghi di Maglie per i rilievi tecnici. Un “lavoretto coi fiocchi”, pulito, senza tracce evidenti, impronte o altro utile ai militari per ricostruire i fatti. Alcuni giorni di ricerche intense, di controllo di tutti gli impianti di videosorveglianza della zona, hanno portato i Carabinieri sulle tracce dei malviventi: ad attirare l’attenzione dei militari le tracce di fogliame lungo i margini delle strade nonché dei limoni disseminati lungo il tragitto che hanno condotto i carabinieri al nascondiglio della refurtiva tra le campagne di Taurisano, in una zona difficilmente raggiungibile ed assolutamente ben occultata. Nel corso del controllo all’interno del terreno agricolo in questione, oltre alle 60 piante asportate ed attrezzature finalizzate allo scasso, sono stati rinvenute altresì 3 pompe per irrigazione ed una autovettura Volkswagen Fox, tutto provento di furti commessi in Gagliano del Capo e Salve pochi giorni prima. Tutta la refurtiva è stata recuperata e restituita agli aventi diritto. Contestualmente è stato deferito a piede libero per ricettazione  G.G., classe 1977 di Casarano, che aveva la materiale disponibilità del terreno, effettivamente di proprietà di una 53enne di Taurisano. Le indagini proseguono verso l’identificazione dei materiali autori del furto.

 

 
 

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