Cnh, 468 lavoratori in cassa integrazione

Cnh, 468 lavoratori in cassa integrazione
di Pierpaolo SPADA
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Sabato 28 Maggio 2016, 07:04 - Ultimo aggiornamento: 11:59
Le preoccupazioni dei lavoratori erano fondate. Cnh Industrial apre la cassa integrazione ordinaria per 468 dipendenti sui complessivi 600 e con il criterio della rotazione per tutto il mese di giugno e il primo luglio. Proprio ieri, la firma delle organizzazioni sindacali metalmeccaniche Fim, Fiom, Uilm e Fismic. La scelta adottata dalla multinazionale delle macchine movimento-terra è connessa alla contrazione degli ordini come si evince dalla comunicazione fornita ai rappresentanti sindacali aziendali da parte della stessa azienda che così recita: “Vi informiamo che lo stabilimento di Lecce della società scrivente deve procedere a sospensioni dell’attività lavorativa, con richiesta di intervento della Cassa integrazione guadagni ordinaria a favore dei lavoratori sospesi.
La causa di tali sospensioni è determinata dalla necessità di adeguare i volumi produttivi dello stabilimento alla contrazione degli ordini".
"Nel periodo interessato da dette sospensioni - si legge sulla stessa comunicazione firmata dalla direzione aziendale CnhI – potrà essere comandato al lavoro il personale necessario, in relazione alle esigenze organizzative che dovessero manifestarsi e legate alle diverse tipologie di prodotti presenti nello stabilimento in oggetto”.
Scelta obbligata, a quanto pare, e forse anche posticipata se si considera, infatti, che, nel 2016, - come anche nel 2015 era capitato - la multinazionale ha già applicato 11 giorni di “fermo” allo stabilimento sito nella zona industriale di Lecce-Surbo ma sfruttando i cosiddetti ex festivi: 3 giorni a marzo, 4 ad aprile e altri 4 a maggio (il 26, il 27, il 30 e il 31 per la precisione). Coscienti di ciò, lo scorso 17 maggio, i sindacati avevano scritto all’azienda chiedendo un incontro per conoscere le prospettive che, dunque, almeno per i prossimi due mesi, a questo punto, appaiono chiare. Il calo degli ordini è stato appena rilevato per l’industria a livello generalizzato e anche il sito di Lecce (Europa Medio Oriente e Africa) è costretto a rallentare.
C’è chi lo considera un cattivo segnale – considerato che Cnh Lecce non vede cassa da qualche anno – c’è chi invece prevede subito una pronta ripresa. Di fatto, e con riferimento al 2015, lo stabilimento leccese è risultato l’unico, insieme a quello di Piacenza, a non beneficiare del premio efficienza riconosciuto dalla multinazionale agli altri stabilimenti. Intanto, è in via di installazione anche la linea di produzione delle motolivellatrici che la stessa società ha inteso trasferire dallo stabilimento di Berlino. Ma, considerato il quadro attuale, nessuno è in grado di prevedere effetti positivi nell’immediato.
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