Chiese sempre aperte, accordo fatto fra Curia e Comune

Chiusa la chiesa di Sant'Irene
Chiusa la chiesa di Sant'Irene
di Paola ANCORA
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Giovedì 26 Maggio 2016, 06:37 - Ultimo aggiornamento: 17:12
Accordo fatto. E prima di entrare nel vivo della stagione turistica estiva le chiese di Lecce saranno sempre aperte al pubblico, di fedeli e di turisti, che vorrà visitarle. Dopo mesi di confronti e polemiche a distanza, Curia e Comune hanno stretto un accordo, che sarà perfezionato nei prossimi giorni per iscritto, e che consentirà l’apertura delle chiese principali della città, dalla Basilica di Santa Croce al Duomo passando per San Matteo, lungo via Federico d’Aragona.
A confermarlo sono stati proprio il vescovo, monsignor Domenico D’Ambrosio, e il sindaco della città Paolo Perrone. «Abbiamo trovato un accordo con il primo cittadino - ha detto D’Ambrosio, in occasione della conferenza di presentazione dell’ex Ospedale Spirito Santo restaurato - e l’apertura è ormai questione di giorni. Faremo il possibile, almeno per le chiese più importanti. Si tratta solo di definire i dettagli».
 
«Abbiamo raggiunto un’intesa - ha aggiunto Perrone - e stabilito che una quota dei sovracosti che la Curia dovrà sostenere per l’apertura delle chiese sarà a carico dell’assessorato alla Cultura. Daremo il nostro contributo».
Si chiude così un lungo tiro alla fune, che ha visto confrontarsi da un lato la Curia, decisa a tutelare i luoghi di culto e a tenere per sé le “chiavi” delle chiese cittadine, e dall’altro Palazzo Carafa e la politica, che ha messo sul tavolo soluzioni diverse per sollevare il vescovado dall’onere di gestire le aperture straordinarie e garantire comunque la fruibilità di questi beni che attirano, ogni anno, centinaia di migliaia di turisti da tutto il mondo. In commissione è stato proprio l’assessore al Turismo, Gigi Coclite ad avanzare la proposta di affidarsi a studenti universitari dell’ultimo anno di Beni culturali per aprire e chiudere le principali chiese di Lecce, garantendo così un doppio servizio: l’apertura straordinaria e la “guida” di giovani preparati sulla storia, l’architettura e l’arte che in questi luoghi sono custodite. Dalle file della minoranza, con il consigliere Pd Antonio Torricelli, è stato proposto anche di pubblicare un avviso pubblico per selezionare cooperative impegnate nel settore dei beni culturali e affidare tutto a loro.
Atteso che gli OpenDays regionali - iniziativa di Pugliapromozione che ha consentito negli anni passati di spalancare le porte, anche in orari serali, di chiese e monumenti generalmente chiusi al pubblico - partiranno soltanto a giugno inoltrato, non avere avuto la possibilità di aprire le chiese fino a oggi ha significato consegnare ai turisti in visita durante le vacanze pasquali e poi nei successivi ponti del 25 aprile e dell’1 maggio, una città “a mezzo servizio”. L’amministrazione è finita sotto attacco, anche perché il consigliere Udc Luigi Melica ha accusato la Giunta di non versare da anni alla Curia la quota di oneri di urbanizzazione che le spetta in base a una legge regionale, quota che - secondo Melica - avrebbe consentito alla Diocesi di aprire le chiese senza dover sostenere alcuno sforzo economico e senza andare a caccia di una soluzione alternativa. Il sindaco, a quel punto, ha avocato a sé la questione e annunciato che avrebbe incontrato il vescovo al più presto per trovare un accordo: «È interesse di tutti - aveva detto - che le chiese possano essere aperte al pubblico». Pochi giorni fa, il patto. Che permetterà di ammirare il Duomo, Santa Croce e altre chiese lungo tutto l’arco della giornata. O quasi.
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