Terrore al centro commerciale: in gioielleria con mitra e bastoni

Terrore al centro commerciale: in gioielleria con mitra e bastoni
di Alessandro CELLINI
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Lunedì 8 Maggio 2017, 16:13 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 19:36

Il terrore ha cominciato a materializzarsi qualche minuto dopo le 15, quando in quattro hanno spezzato la monotonia di un tranquillo pomeriggio di inizio settimana e hanno seminato il panico per pochissimi, interminabili minuti. Armati, incappucciati e pronti a tutto: questo l’identikit dei quattro rapinatori che ieri hanno preso di mira la gioielleria “Bluespirit” che si trova nel centro commerciale di Cavallino. Quel che resta, una manciata di minuti più tardi, è un tappeto di schegge di vetro per terra e la paura negli occhi dei dipendenti della gioielleria e dei negozi accanto.
L’assalto si è verificato ieri pomeriggio, intorno alle 15.20, quando la struttura era affollata di clienti. I malviventi hanno lasciato l’auto - una Alfa Romeo 147 di colore nero - nei pressi dell’ingresso sud. Sono entrati armati di tutto punto (un testimone ha raccontato ai carabinieri di aver visto tre pistole e un mitra) e si sono diretti subito verso la gioielleria. Dai primi dettagli emersi subito dopo, non sembra che la rapina fosse pianificata nei minimi dettagli. Una volta trovatisi di fronte alle vetrine, infatti, pare che abbiano colpito a caso, utilizzando delle mazze, senza curarsi di quanto vi fosse all’interno. In particolare, non hanno fatto molta attenzione al valore della refurtiva. L’assalto è stato comunque devastante per quanti erano presenti. Impossibile al momento quantificare il valore della merce rubata: sembra che in ogni caso non sia inferiore alle decine di migliaia di euro.
L’azione dei banditi è durata pochi minuti, durante i quali fortunatamente non hanno avuto bisogno di utilizzare le armi. Finito di svuotare vetrine e scaffali, sono andati via, a bordo della stessa auto con cui erano arrivati. È possibile - ma su questo non ci sono ancora certezze - che al volante ci fosse un quinto uomo, pronto a ripartire una volta finito l’assalto. L’auto è stata ritrovata poche ore dopo in una strada di campagna, poco lontano dal centro commerciale. Era stata rubata a Brindisi.
Il negozio è stato raggiunto nel giro di pochi minuti dai carabinieri delle stazioni di Cavallino e Lizzanello, dai colleghi del Nucleo operativo e radiomobile e della sezione Investigazioni scientifiche del Nucleo investigativo di Lecce. L’area intorno alla gioielleria è stata transennata per permettere di effettuare tutti i rilievi del caso. I militari hanno sentito anche la commessa che era all’interno del negozio al momento della rapina: la donna ha raccontato le fasi concitate dell’assalto, durante il quale è rimasta ferita a un dito da una scheggia di vetro. Inevitabilmente, vista la massiccia presenza di telecamere all’interno e all’esterno del centro commerciale, l’azione dei quattro malviventi è stata ripresa. Erano a volto coperto, e questo rende difficoltoso il riconoscimento; ma attraverso quelle immagini gli investigatori contano di ricavare qualche dettaglio utile alle indagini. Un ulteriore aiuto potrebbe arrivare da un video realizzato da un cliente di un negozio vicino, che ha ripreso la scena con il suo telefonino.
Intanto l’Alfa usata dai malviventi è stata portata in caserma nella speranza di trovare impronte digitali o altre tracce che possano rivelare qualcosa sull’identità dei banditi. Ma proprio l’auto ha messo gli inquirenti su una pista precisa: e cioè quella “brindisina”. Non c’è solo il dettaglio del furto dell’auto nel vicino capoluogo di provincia. Più di un dettaglio della rapina di ieri combacia con un altro colpo messo a segno due anni e mezzo fa al centro commerciale Le Colonne di Brindisi. Anche in quel caso i malviventi entrarono armati di pistole e mitra; e anche in quel caso distrussero le vetrine della gioielleria (la “Follie d’Oro”) con una mazza. Non è tutto: anche allora un complice li attendeva fuori a bordo di un’Alfa Romeo, poi abbandonata nelle campagne. Insomma, tutto fa ritenere che si sia trattato di un colpo maturato nel Brindisino e messo a segno da malviventi “in trasferta”. In quella occasione, il bottino fu di circa 300mila euro. Già ieri pomeriggio, le pattuglie hanno battuto il territorio palmo a palmo. Ma le indagini si estenderanno necessariamente più a nord.
 


 

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