A Castro nel ricordo di Enea, tuffo nella storia

Il professor Francesco D'Andria guida i visitatori
Il professor Francesco D'Andria guida i visitatori
di Donato NUZZACI
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Lunedì 27 Giugno 2016, 08:10 - Ultimo aggiornamento: 19:07

Sole cocente lassù. Cappellino, zaino e scarpe da ginnastica moderne per andare a spasso nel tempo. E lasciarsi trasportare dal fascino intenso dei vicoli antichi del borgo di Castro: dalla maestosità delle mura messapiche al nuovo museo dove sono custoditi reperti archeologici ultrasecolari. Un viaggio sulle orme di Enea e tutti in coda per ammirare da vicino le nuove scoperte: una domenica promossa dall'Università del Salento come altre - aperte al pubblico - ce ne saranno nei prossimi mesi per conoscere i tesori della nostra storia.

Scrutati a vista dai resti dell’imponente statua della Minerva ritrovata la scorsa estate in località "Capanne", circa 300 tra studenti, funzionari, docenti dell'Università del Salento, affiancati dal rettore Vincenzo Zara e dall’archeologo professore emerito Francesco D’Andria nel ruolo di cicerone speciale (entrambi con cappellino e megafono), hanno potuto ammirare le ultime scoperte venute fuori dagli scavi archeologici. E tra i rinvenimenti di eccezionale valore quello del prezioso busto della Dea Minerva datato IV secolo avanti Cristo oltre al palmo di una mano e al tronco di una colonna dorica.

 


Accolti dal sindaco Alfonso Capraro e accompagnati dall'archeologo e guida turistica Emanuele Ciullo, gli studenti universitari e i professori, dopo una breve sosta ai piedi del castello lungo il vialetto che costeggia le mura, hanno fatto tappa al santuario di Atena Troiana, alla Cattedrale e soprattutto al castello di epoca aragonese al cui interno sorge il Muac (Museo archeologico di Castro). «Abbiamo voluto fortemente avviare con questa escursione a Castro una serie di incontri culturali itineranti promossi dall'Università - ha detto il rettore Zara - perché è bene che chi lavora e studia in ateneo conosca da vicino e sul territorio quello che è il frutto dell'attività di ricerca degli stessi docenti e studenti».
È la sfida di un Ateneo che supera i confini delle aule delle lezioni e va alla scoperta dei territori. «Gli scavi condotti in collaborazione tra Comune di Castro, Università del Salento e Soprintendenza della Puglia hanno portato alla luce scoperte di respiro internazionale tra cui il Santuario di Minerva cantato da Virgilio e il busto della dea», ha aggiunto D’Andria. E lui stesso è entrato nel merito del progetto Poin “Attrattori culturali. Lavori parco archeologico sulle orme di Enea-tempio di Minerva”: «Siamo riusciti ad inserire queste strutture dell’età ellenistica in un percorso che, correndo ai piedi delle fortificazioni spagnole, offre ai visitatori la vista di straordinari scorci paesaggistici tra cui i terrazzamenti coltivati a orti e oliveti, il mare nel punto d’incontro tra Jonio ed Adriatico, il capo iapigio ed il promontorio di Leuca, de finibus terrae».

Il conto alla rovescia è già cominciato perché il museo di Castro sarà pronto per metà luglio. «Procediamo spediti per creare un percorso sfruttando le più moderne tecnologie - ha detto il consigliere comunale di Castro, Gianluigi Rizzo e delegato alla ristrutturazione del Muac - e nella stessa area espositiva ci sarà tra le altre cose un pannello a tecnologia “Oled” di ultimissima generazione che consentirà pure la riproduzione virtuale in 3D anche della Grotta Zinzulusa al fine di garantire alle persone con disabilità di vedere ciò che per conformità geologica sarebbero impossibilitati a visitare.
In un'altra sala del Museo, inoltre, sono state abbattute le barriere architettoniche e sono stati installati tre schermi che permetteranno di riprodurre video esplicativi». E si potrà così “toccare" la Storia con un dito.

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