Castello, l’idea del Comune: «Scaviamo per il fossato»

Castello, l’idea del Comune: «Scaviamo per il fossato»
di Ilaria MARINACI
3 Minuti di Lettura
Lunedì 25 Settembre 2017, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 09:44
C’è anche l’idea di riportare alla luce una parte dell’antico fossato del castello Carlo V. È l’obiettivo dell’amministrazione comunale che – in base alle azioni messe in campo in questi primi mesi di governo – puntasul recupero, la valorizzazione e la fruizione di questo che è destinato a diventare uno spazio strategico per la Lecce che verrà.
E c’è di più: c’è già stato un primo incontro fra il sindaco Carlo Salvemini e i dirigenti dell’Agenzia del Demanio e sul tavolo c’è la possibilità di “acquisire” l’intera struttura al patrimonio del Comune. È la rotta lungo la qualche si sta procedendo in vista delle novità gestionali che, a breve, potrebbero arrivare.
Il fossato, dunque, che apre scenari architettonici e urbanistici di cui si parla da tempo. Se da una parte il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Alessandro Delli Noci era parso scettico sulla possibilità di effettuare gli scavi per riportarlo alla luce lungo il lato di piazza Libertini perché ne avrebbe ridotto non di poco l’ampiezza della nuova isola pedonale, dall’altra ha confermato che questa operazione si potrebbe farla su altri lati del castello.
Nello specifico, sulla fascia a ridosso delle mura lungo Viale Marconi, dietro la fontana dell’Armonia, dove ora c’è una distesa di ghiaia in asse - grosso modo - con viale Lo Re.
«Abbiamo iniziato a dialogare con la Soprintendenza – spiega Delli Noci – sulla realizzazione di un progetto che riporti alla luce il fossato lungo Viale Marconi. Dopo che sono stati ultimati da loro i lavori per il recupero dei sotterranei e dei camminamenti, abbiamo fatto una prima valutazione per continuare con il ripristino del fossato e la valorizzazione dei bastioni con la ristrutturazione dei loro interni». Siamo alla fase embroniale, ma la strada sembra tracciata.
Nel progetto potrebbe rientrare anche la fontana dell’Armonia, oltre ad una nuova e più efficace illuminazione di tutto il complesso. «La fontana è coperta da alberi e arbusti – aggiunge il vicesindaco – e da viale Marconi non si vede bene. Va sistemata e valorizzata, come pure va illuminato di notte il muro di cinta del castello».
 
È l’idea del Comune: far diventare il Carlo V una delle attrazioni turistiche centrali della città. In questo senso, infatti, si sta muovendo lo stesso primo cittadino che, oltre a trattare col Demanio per acquisire il bene al patrimonio del Comune, ha avviato nelle scorse settimane un’interlocuzione con la Soprintendenza alle Belle Arti con la quale, ad ora, Palazzo Carafa si divide la responsabilità della gestione del castello. L’ingresso con l’infopoint e le sale del primo piano con le mostre permanenti e temporanee sono in capo all’Amministrazione. Il piano terra, i sotterranei e tutto il resto è in capo alla Soprintendenza. Con il risvolto pratico che i visitatori devono pagare un doppio biglietto: uno per l’ingresso nella struttura e l’altro per la visita delle mostre.
L’incontro con Maria Piccareta, Soprintendente alle Belle Arti, Archeologia e Paesaggio – come pure gli altri che a breve seguiranno – verteranno sul superamento di questa singolare situazione per definire un accordo sulla gestione del Castello e aprire al pubblico nei tempi più brevi possibili tutti i suoi ambienti, inclusi i sotterranei con le prigioni che non sono mai stati fruiti.
E in questa cornice si è inserita anche la richiesta da parte di Salvemini di poter far accedere i visitatori non solo dall’ingresso principale ma anche da quello posteriore su via Libertini in modo tale da aggiungere anche un altro accesso al percorso di visita che – con i sotterranei, le mostre del primo piano e i camminamenti – si presenterebbe articolato e ricco di spunti d’interesse sulla storia della città e sul suo monumento più imponente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA