Il lato B per spingere i tifosi ad abbonarsi: polemica sul poster

Il poster finito nella bufera
Il poster finito nella bufera
di Enzo SCHIAVANO
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Giovedì 15 Settembre 2016, 08:07 - Ultimo aggiornamento: 13:11
Sconcerto e polemiche per la campagna abbonamenti della società calcistica locale definita “sessista” e “volgare” dalla Commissione comunale sulle pari opportunità. I manifesti della “Casarano Calcio”, infatti, che invitano i tifosi ad abbonarsi per seguire la squadra nelle gare interne del prossimo campionato, presentano in primissimo piano il lato B di una ragazza che indossa pantaloncini di jeans ridotti fino all’inguine e con la scritta “Casarano: chi lo ama si abbona”. «Siamo sconcertate dall’immagine che si dà della donna, ma anche della nostra città», ha commentato Leda Schirinzi, presidente della Commissione sulle pari opportunità.
La campagna della “Casarano Calcio” richiama chiaramente (anzi, si può dire che la copi) quella famosa dei jeans “Jesus” degli anni Settanta. All’epoca (era il 1973) quel manifesto provocatorio e rivoluzionario sollevò tantissime polemiche, coinvolgendo politici, intellettuali e il Vaticano per lo slogan usato (“Chi mi ama mi segua”) tratto dal Vangelo. La campagna della società calcistica locale non è piaciuta a diversi cittadini, soprattutto donne, tanto da coinvolgere la presidente della Commissione comunale Pari Opportunità.

«Siamo rimaste sconcertate per questa immagine bruttissima della pubblicità per la campagna degli abbonamenti del Casarano Calcio – ha commentato la Schirinzi - noi come donne, non solo come Commissione delle pari opportunità, prendiamo le distanze da questa volgarità gratuita. Ma anche dal punto di vista dell’immagine della città – ha aggiunto la presidente della commissione - il cui nome viene abbinato a un sedere. Ovviamente, ci auguriamo che si abbonino tutti, ma è da respingere l’idea che le donne e un’intera città siano accostate a un lato B».
La polemica, tuttavia, è durata lo spazio di alcune ore perché il presidente del sodalizio rosso-azzurro, Dario Primiceri, ha contattato la presidente della Commissione e si è arrivati a un chiarimento. «Ho preso l’impegno con la dottoressa Schirinzi di fermare la campagna pubblicitaria – afferma il presidente Primiceri – avevamo stampato solo 15 manifesti e 3 “6x3” da affiggere a Casarano, ma non li abbiamo ancora attaccati tutti. Ho dato ordine di togliere i manifesti ancora affissi». Primiceri si scusa con le donne, anche se avrebbe preferito meno clamore. «Pensavo di aver chiarito con la dottoressa Schirinzi e che la cosa fosse finita lì – commenta il presidente della squadra – comunque, con questa iniziativa non volevamo fare torto a nessuno, né offendere le persone».
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