La guerra dei sindaci per l’Ospedale del Sud: Casarano offre i terreni

La guerra dei sindaci per l’Ospedale del Sud: Casarano offre i terreni
di Maurizio TARANTINO
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Martedì 4 Aprile 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 13:15
Casarano pronta ad ospitare il nuovo ospedale del Sud Salento? Si scatena la polemica politica. La decisione del primo cittadino, Gianni Stefàno di deliberare la concessione di un terreno di 20 ettari per l’edificazione del nosocomio, spariglia le carte, facendo infuriare i primi cittadini di Maglie e Melpignano: qui, praticamente da sempre, è prevista la nuova struttura. 
«Casarano ha tutte le carte in regola per essere il centro di riferimento della sanità del territorio - ribadisce il sindaco - e siamo pronti a concedere l’uso gratuito di una zona ampia, ben servita e ideale per l’opera prevista dalla sanità regionale. Ne ho già parlato con l’assessore al Welfare, Salvatore Negro, ricevendo un assenso alla valutazione del sito». Già oggi l’amministrazione comunale sta predisponendo la delibera. 
Una rivelazione che arriva a qualche giorno di distanza dalla manifestazione “Abbracciamo il nostro ospedale, giù le mani dal Ferrari”, organizzata dal Comitato civico Pro Ferrari con la collaborazione dell’amministrazione comunale. Alla marcia di protesta contro il declassamento a ospedale di base del “Ferrari” avevano partecipato circa duemila persone. 
La novità coglie di sorpresa altri due primi cittadini, Ivan Stomeo e Ernesto Toma, da tempo in attesa che la Regione sciolga la riserva e dia il via libera alla costruzione.
 
«Per ora - spiega il primo cittadino di Melpignano - abbiamo avuto solo rassicurazioni sulla carta. In occasione del varo del Regolamento della nuova rete dell’emergenza urgenza da parte della Regione Puglia, avvenuto nelle scorse settimane, il sito a cavallo tra i due Comuni era di nuovo balzato agli onori della cronaca: un’area di 12 ettari, di cui 10 ricadenti nel territorio grìco e 2 in quello magliese ben infrastrutturata e ideale per quello che dovrebbe diventare il punto di riferimento del centro del Salento in tema di sanità. Invece stiamo ancora qui a tergiversare senza dare risposte concrete ai cittadini che aspettano ormai da anni lo sblocco della vicenda». 
Stomeo lamenta la mancata volontà politica di procedere quanto proposto ai tempi della giunta Vendola: «Se il sito individuato non va più bene, lo si dica una volta per tutte e si agisca di conseguenza. Ma non è pensabile restare in uno limbo che non produce frutti, ma, al contrario, rischia di provocare effetti nefasti. Il privato proprietario della zona non può attendere oltre: potrebbe ritirare la disponibilità visti i danni subiti a causa dello stallo».
L’aria che si respira a Maglie non è molto differente. Il sindaco Ernesto Toma sembra essere stanco del tiramolla regionale: «Sono sempre più persuaso che l’ospedale non si farà perché non ci sono le risorse. Il gioco che viene portato avanti ha solo finalità elettorali e a Casarano dovrebbero saperlo. Esistono delle deliberazioni molto chiare su dove dovrebbe nascere l’ospedale del sud Salento o della fascia Adriatica, e la zona è quella compresa tra Maglie e Melpignano come previsto da diversi anni. Non si può continuare a declassare i nosocomi e poi restare in attesa di decisioni che, forse, non arriveranno mai. L’unica difficoltà avanzata è stata quella dell’ampiezza dell’area, che è di 12 ettari, mentre, per utilizzare un progetto già esistente nel nord barese, ce ne vorrebbero 20. Ma è un problema risolvibile attraverso valutazioni di carattere tecnico».
L’ospedale del Sud Salento, che dovrebbe sorgere appunto nella zona industriale tra Maglie e Melpignano è già inserito nella previsione della rete dell’emergenza-urgenza con una stima di accessi pari a 55mila l’anno ed era stato inserito in un piano di edilizia sanitaria da realizzare in project financing con una spesa definita e già avallata, per il Salento, di 80 milioni di euro. L’area in questione, messa a disposizione da un privato già dal 2012, non è l’unica ad essere stata oggetto di valutazione. Nel corso degli anni sono emerse altre ipotesi poco distanti, gravitanti nel circondario magliese, di cui due sempre in condivisione con Melpignano. La prima nei pressi di Cortidroso, l’altra nella zona di Masseria San Rocco. La terza invece in parte nel Comune di Muro, sulla strada per Santa Cesarea. Proposte che, secondo i sindaci, comporterebbero enormi costi per la creazione di viabilità e per le forniture dei servizi necessari, tanto da poter compromettere, in parte, le risorse per la costruzione dell’opera.
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