Capo d’Otranto, nasce l’Area marina protetta

Capo d’Otranto, nasce l’Area marina protetta
di Elio PAIANO
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Giovedì 30 Novembre 2017, 11:00
Nasce l’Area Marina Protetta di Capo d’Otranto e delle grotte Romanelli e Zinzulusa.
«Un passo in avanti nella tutela, spero ora nella riforma dei Parchi», le parole sono del ministro Gian Luca Galletti in occasione della manovra economica per l’anno 2018 che prevede l’istituzione di due nuovi Parchi nazionali e altrettante aree marine protette. Tra le due nuove riserve marine c’è quella di “Capo d’Otranto – Grotte Zinzulusa e Romanelli” in Puglia. A ciascuna riserva marina è destinato un finanziamento di 100 euro per il 2017 e 300mila euro per il 2018. «Grazie al lavoro del Parlamento e all’impegno del governo – afferma il ministro Galletti – ringrazio i parlamentari, a partire dai senatori Vaccari e Caleo, per questo impegno di valorizzazione del nostro patrimonio naturale che spero possa completarsi prima del termine della legislatura con la riforma dei Parchi».
L’emendamento di Caleo, a cui fa riferimento il ministro Galletti, è la proposta di modifica 101.0.3 al Ddl 2960 che vede anche la firma del senatore salentino Francesco Bruni. La nascita di una nuova Area Marina Protetta (dopo quella di Porto Cesareo) è importantissima in una fase in cui il Salento è minacciato dalle trivellazioni e da tutta una serie di azioni che ne potrebbero minare l’integrità ambientale, ma è anche un’occasione importante di sviluppo.
La notizia è accolta in maniera entusiasta dal sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi. «Siamo felici - dice - di poter difendere con maggiori strumenti il nostro mare così ricco di biodiversità che conta caratteristiche importanti dal punto di vista ambientale ma anche archeologico ed antropologico. Ora si potrà pensare anche ad un sistema di valorizzazione della nostra costa oggi più che mai indispensabile per un turismo consapevole ed alternativo. Abbiamo bisogno di attivare flussi turistici alternativi al classico sole e mare, ciò lo si può fare proprio garantendo la massima qualità ambientale e tutta una serie di iniziative collegate».
Entusiasmo anche da parte del senatore Francesco Bruni per il quale «ad un fine nobile di tutela ambientale si aggiunge un buon baluardo dal punto di vista della difesa del territorio come nel caso delle prospezioni e delle eventuali trivellazioni. Questo della Amp è stato un mio impegno e sono contento perché a fine legislatura si è raggiunto questo importante traguardo. Ora l’invito è rivolto ai sindaci interessati, che facciano in fretta ad aderire senza perdersi in tatticismi politici. Questo sia per non restare fuori e sia per non rallentare l’azione del Comune di Otranto che insegue questo traguardo sin dall’edizione del 2004 di Mediterre, Fiera dei Parchi del Mediterraneo in occasione della quale il Ministero dell’Ambiente diede inizio all’iter istitutivo. Il Comune di Otranto – continua Bruni - mette già di suo ben 15 km di costa: che anche gli altri diano il buon esempio e si impegnino per trovare il giusto compromesso tra tutela e valorizzazione con le loro comunità». Si tratta, dunque, di un grande traguardo, ottenuto a partire da un iter particolare. Fu l’edizione di Mediterre -Fiera dei Parchi del Mediterraneo- organizzata ad Otranto dalla Regione Puglia nel 2004 a dare il via immediato a questa proposta. L’allora Ministro dell’ambiente, Altero Matteoli, in visita al Faro di Palascìa rimase stregato dalla bellezza del paesaggio e l’allora vicepremier Gianfranco Fini decise di compiere un’immersione per vederne gli splendidi fondali. Si scoprì, così, che gli studi già avviati dal Conisma e dal Disteba dell’Università del Salento segnalavano questa come il tratto di costa con la più alta densità di grotte e cavità sottomarine d’Italia. L’impressione era, dunque, confermata da studi scientifici e fu avviato l’iter per la costituzione. Dopo più di un decennio, sul finire della legislatura, si è giunti a questo splendido traguardo.
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