Caos bus, l’ultimatum della scuola: «Si rispettino gli orari di lezione»

Caos bus, l’ultimatum della scuola: «Si rispettino gli orari di lezione»
di Maddalena MONGIÒ
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Lunedì 29 Agosto 2016, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 30 Agosto, 15:36
Studenti pendolari: la tormentosa “avventura” dei trasporti si ripresenterà con l’avvio del nuovo anno scolastico, ma ora l’Ufficio scolastico regionale ha messo le mani avanti. I ragazzi non possono pagare il prezzo di un servizio poco efficiente, né l’attività didattica deve piegarsi alle logiche di chi gestisce il trasporto pubblico. Non era mai accaduto che l’Usr scendesse in campo mettendo nero su bianco una presa di posizione netta e ferma frutto dei tanti disagi subiti dalle famiglie, dai ragazzi e anche dalle scuole. L’arrivo in classe in ritardo, per gli studenti pendolari è un classico. Significa interrompere la lezione, magari nel corso di una spiegazione, per prendere nota della presenza in classe dello studente; significa che questi studenti hanno dovuto consumare le suole se non hanno trovato la navetta che li deve portare a scuola; significa che spesso non riescono a salire a bordo dei pullman causa sovraffollamento e i genitori, magari perdendo un giorno oppure ore di lavoro, devono portarli in auto a scuola.

E ora, con una circolare inviata ai dirigenti scolastici e ai dirigenti degli Uffici provinciali ha messo un punto fermo: «Non sarà più consentito procedere alla riduzione delle ore di lezione, con la conseguente necessità di riorganizzare l’orario giornaliero destinato alle attività didattiche, specie con riferimento al termine delle stesse». E poi la precisazione, contenuta sempre nella circolare dell’Usr: «Per gli istituti caratterizzati da un elevato tasso di pendolarismo, tale circostanza potrebbe rendere meno agevole la frequenza scolastica da parte degli studenti interessati, laddove l’orario dei mezzi di trasporto pubblico non dovesse tener conto della nuova scansione temporale delle lezioni». Quindi? «Tanto premesso, al fine di una corretta e tempestiva programmazione della fase di avvio dell’anno scolastico 2016/2017, questa direzione generale intende rappresentare la necessità che singolarmente o in rete prendiate contatto fin d’ora con le società che gestiscono i servizi di trasporto pubblico sul proprio territorio, al fine di concordare le modalità operative più idonee a soddisfare le nuove e diverse esigenze che dovessero emergere al riguardo».
Sulla carta è tutto chiaro, più difficile “ammansire” le società di trasporto pubblico affinché il servizio sia efficace. Criticità di collegamento, treni vecchi e sporchi, pullman sovraccarichi tanto che spesso ci sono ragazzi che rimangono a terra e questo per l’arrivo a destinazione. Ma anche quando i ragazzi si sono conquistato il posto sul mezzo pubblico, non è finita. Le scuole leccesi sono disseminate fra centro e periferia, ma quando arrivano al capolinea o in stazione nons empre trovano le navette per arrivare a scuola. L’alternativa è scarpinare per chilometri, circostanza questa che fa preoccupare - e non poco - i genitori.
Le società di trasporto, dal canto loro, lamentano la difficoltà di adeguare gli orari delle corse alle necessità delle scuole per le differenze che ci sono negli orari scolastici. Non tutte le scuole hanno l’ora di lezione che dura 60 minuti (in alcune dura 50 minuti) e anche l’orario all’ingresso oscilla tra le 8 e le 8.30 così anche l’uscita si scansiona con varie alternanze. Proprio per questo lo scorso anno, nella conferenza dei servizi che mette attorno a un tavolo le società di trasporto pubblico, la Provincia, l’Ufficio scolastico provinciale, i dirigenti scolastici, a fronte della difficoltà oggettiva che si determinava per le diverse esigenze di trasporto legate proprio all’entrata e all’uscita da scuola fu chiesta ai dirigenti scolastici la disponibilità a uniformare l’ingresso a scuola alle 8.10 con risposta affermativa da parte di tutti loro.
E poi? Tutto si è cristallizzato, ossia nonostante quella disponibilità a modificare l’orario di ingresso a scuola non c’è stata, poi, una nuova pianificazione delle corse. Fatto certo che da almeno un decennio non c’è pace per i pendolari salentini. Basta ricordare che sulla tratta San donaci, Salice Salentino, Guagnano, Novoli, Campi Salentina spesso, lo scorso anno, una cinquantina di studenti pendolari sono rimasti sotto il sole e sotto la pioggia battente.
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