«Abbiamo trovato tutta la documentazione utile a risolvere il problema urbanistico». Ipse dixit Antonio Caiaffa, sindaco di Lequile, che dallo scorso maggio è alle prese con la gatta da pelare (o quella che pareva essere tale) di uno sconfinamento della nuova costruzione in una porzione di terreno che rientra nei confini del comune di Lequile.
La grana è saltata fuori quando si rese necessario avviare l’iter per il rinnovo del Permesso in scadenza. Lì saltò fuori che una porzione di fabbricato, le aree a verde, i parcheggi si trovavano su una particella che non rientra nei confini di Lecce e che non era stata neppure individuata dai tanti progettisti che si sono passati di mano in mano il progetto.
Quindi? Tremarono i polsi a tutti e si innescò una corsa frenetica per trovare una soluzione sotto il profilo urbanistico e giuridico.
Nel mezzo di questa storia - in cui si sono intrecciate burocrazia e l’errore fatale in fase di progettazione della mancata individuazione della particella “incriminata” - c’è stato il consiglio comunale di Lequile, il 30 giugno scorso, per approvare una variante al Prg per il cambio di destinazione urbanistica della particella.
«Per l'iter avviato per la variante - afferma Caiaffa - faremo una delibera prendendo atto che la conformità urbanistica c'è. Noi siamo disponibili a fare tutto quello che serve per completare un'opera importante per la salute dei cittadini salentini».
Rimane il fatto che i progettisti del Dea hanno fatto un errore banale non individuando correttamente l’area dell’intervento e i tecnici dell’ufficio urbanistico di Lequile non hanno aggiornato correttamente le tavole del Prg.