Erano stati identificati come una “gang senza paura”. Una baby gang: un capo e i suoi sottoposti, tutti tra i 10 e i 14 anni, che, con tanto di divisa, seminavano il terrore tra i coetanei a Calimera ispirandosi a serie tv orientali dai contenuti violenti. Questo, almeno, stando alle accuse iniziali rivolte nei confronti del gruppo, composto da 15 ragazzini. Per loro, però, non ci sarà nessun giudizio: il giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Lecce, Paola Liaci, ha disposto per tutti l’archiviazione, così come richiesto dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni Simona Filoni.
Le divise
Stando alle accuse, il gruppo - composto da 14 ragazzi di età inferiore ai 14 anni e quindi non imputabili e da un ragazzo più grande, ma sempre minorenne - si era dato un’organizzazione con una struttura verticistica: un capo e diversi adepti, tutti con ruoli chiari e ben definiti anche dal colore delle divise indossate: viola per il capo, nere per tutti gli altri.
Cinque le aggressioni contestate
Sei in tutto le persone offese nel procedimento, nel quale ai ragazzini sono stati contestati cinque episodi.
I ragazzi, per il magistrato, erano mossi più dal desiderio di far parte di una “gang senza paura” piuttosto che dalla consapevolezza di consumare delitti ai danni dei coetanei e di porli in essere nonostante la loro non imputabilità. Da qui la richiesta di archiviazione, che il giudice per le indagini preliminari ha accolto perché gli elementi raccolti non appaiono idonei a sostenere l’accusa in giudizio.
I ragazzi sono stati assistiti dagli avvocati Massimo Gabrieli Tommasi, Alessandro Sarinelli e Antonio Palumbo.