Barocco, tra i premiati Cavallaro, Coppola, Minghi e Cinquetti

Barocco, tra i premiati Cavallaro, Coppola, Minghi e Cinquetti
di Antonella MARGARITO
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Sabato 28 Maggio 2016, 07:22 - Ultimo aggiornamento: 13:26
C’era una volta, e c’è ancora, come nelle fiabe, il Premio Barocco. E siccome ogni fiaba ha un castello, ecco che la 47ª edizione del Premio, tra musica e spettacolo, si è svolta proprio nel Castello di Gallipoli, nella splendida sala ennagonale. Premi, applausi, musica, allegria. La formula della manifestazione è nota. A condurre la serata, questa volta, è stato il giornalista Francesco Giorgino, volto noto del Tg1 Rai. Con lui, una “madrina” ospite d’onore, l’attrice Maria Grazia Cucinotta che ha anche consegnato ad alcuni dei premiati la “Galatea salentina”, opera del maestro Egidio Ambrosetti.

Ad aprire le danze è stata la band Euphonic, vincitrice del Premio Barocco giovani, Dopo i premi al giornalista Paolo Messa e al rettore dell’Università del Salento che ormai da anni collabora con il Barocco, Vincenzo Zara, sul palco arriva Amedeo Minghi con il brano “L’immenso” che spiega essere un tributo d’amore verso la donna e verso Dio. A premiarlo il patron del Premio, Fernando Cartenì.
A seguire, la consegna del Premio all’attrice Cosima Coppola e all’avvocato leccese Pasquale Corleto. Momenti di bella musica anche con il vincitore del Premio Barocco giovani, Fabio De Benedetto, che ha intonato “Nessun Dorma” a cappella, e poi ancora premi.
 
È stato il prefetto di Lecce Claudio Palomba a consegnare quello a Emergency. A ritirarlo il vicepresidente Alessandro Bertani, giunto a Gallipoli in sostituzione di Gino Strada attualmente all’estero. Nicoletta Spagnoli, amministratore delegato della Luisa Spagnoli ha ritirato il Premio dedicato alla casa di moda e, ancora, l’attrice Simona Cavallari, indimenticabile interprete della Piovra, la fiction che è stata il suo trampolino di lancio. «Infatti per strada non mi chiamano Simona, ma Mares – ha detto l’attrice - a volte si rimane imprigionati in un personaggio».
A ricevere il Premio Barocco 2016 nel castello gallipolino, sono stati poi il musicista Gabriele Ciampi che ha riservato un momento musicale esclusivo eseguendo, per la prima volta in assoluto, il Trio in Si minore composto in occasione del 70° anniversario della Repubblica Italiana (e che sarà replicato il prossimo 2 giugno a Washington all’Ambasciata Italiana, dietro invito personale dell’ambasciatore Armando Varricchio, in occasione di un concerto per celebrare i settant’anni della Repubblica Italiana). Premi poi per Lorenzo Zecca, presidente della Banca di Credito cooperativo di Leverano, per l’avvocato Maurizio Villani, l’amministratore delegato di Enel Francesco Starace, gli imprenditori Luciano Villanova, vicepresidente di Lachifarma, e Salvatore Tafuro, presidente di “R.I. Spa”. E ancora all’enologo Nicola Leo dell’azienda vinicola Cantine Paolo Leo, all’attrice Rita Statte e, infine, alla cantante Gigliola Cinquetti che dopo aver giocato con Giorgino sul “Non ho l’età”, si è esibita nel suo brano “Se io fossi vento”.

Non sono mancati momenti di ilarità con il comico Francesco Cicchella e di emozione con don Piero Nestola, sacerdote cantautore della Diocesi di Nardò-Gallipoli, che ha eseguito un suo brano, “Un uomo migliore”. Quindi la festa si è conclusa come era iniziata, come ogni fiaba che si rispetti: una megatorta del maestro pasticciere Angelo Bisconti, servita sul torrione del castello.
In apertura dis erata c’era stata la presentazione della “casa” che ha accolto il Premio, ovvero il Castello Angioino che oggi è fruibile grazie al lavoro di Luigi Orione Amato e la direzione artistica dell’architetto Raffaela Zizzari. In chiusura, l’arrivederci all’anno prossimo. Come Cartenì ha sottolineato, «finché c’è vita, c’è anche il Premio Barocco».
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