Tac ed ecografi mai acquistati: perduti 12 milioni di euro

Tac ed ecografi mai acquistati: perduti 12 milioni di euro
di Maddalena MONGIO'
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Mercoledì 20 Aprile 2016, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 11:54
Asl sprecona. Su 43 milioni e 440mila euro di fondi europei è riuscita a perderne il 27 per cento, pari a 11 milioni e 908.762 euro. Tac di nuova generazioni, ecografi all’avanguardia, attrezzature che alzare l’offerta qualitativa della sanità salentina: tutti mai acquistati. Ma anche ampliamenti di ospedali e centri specializzati, solo per fare qualche esempio. Una lista lunga. Troppo lunga.
Si tratta dei fondi Fesr 2007/2013 che avrebbero dovuto migliorare - e in parte lo hanno fatto - i servizi sanitari grazie all’acquisto di attrezzature e ristrutturazione di immobili. Nello “shopping” figuravano, tra le altre, le Tac da almeno 32 slide per Galatina e Copertino che rappresentano un’eccellenza. E, invece, mai acquistate. Tanto che ora l’ospedale di Galatina dovrà accontentarsi di una tac a 16 slide che sarà acquistata grazie a un residuo di fondi relativi all’articolo 20 della legge 67/1988. La delibera di adesione alla gara Consip è la numero 76 del 18 aprile e prevede una spesa di circa 172mila euro.
Per Copertino, invece, dopo l’acquisto mai portato a termine, ancora nulla all’orizzonte. La rendicontazione ultima dei fondi Fesr per lo scorso sestennio era fissata a dicembre 2015. E così, alla fine, in base alle 78 delibere relative ai Fesr destinati sin dal 2009 alla Asl di Lecce e alle 103 determine relative ai vari pagamenti, risultano spesi 31 milioni e 95.237 euro oltre a circa 436mila euro per arredi e i compensi extra al personale interno che ha seguito i vari iter. 

Ma entriamo nello specifico. L’Asl di Lecce ha ottenuto una prima trance, pari a 23 milioni e 900mila euro con delibera della giunta regionale numero 1883 del 20 ottobre 2009. Un secondo stralcio ha riguardato i fondi residui Fesr, pari a 4 milioni e 700mila euro destinati alla Asl salentina con delibera di giunta regionale numero 1789 del 2 agosto 2011. L’ultima “dote”, di 14 milioni e 840mila euro arriva con una nota della Regione del maggio 2014 per fondi da spendere tassativamente entro dicembre 2015. 

Con la prima trance, quella del 2009, la Asl presenta un programma di 16 investimenti impegnandosi a completare le procedure entro 90 giorni dalla sottoscrizione del disciplinare (firma che ci sarà solo nel 2011), gara nei successivi 90 giorni, appalto nei successivi 45 e dopo 30 giorni l’avvio delle attività. In sintesi in otto mesi e mezzo doveva essere concluso tutto, ma la pubblica amministrazione è veloce solo sulla carta. La proroga era prevista solo in caso di impedimento per causa di forza maggiore ed era stabilito in sei mesi. Di quei 23 milioni e 900mila euro ne saranno spesi 17 milioni e 957.905. Salta l’acquisto della Tac per l’ospedale di Galatina (3 milioni di euro) e vengono parzialmente spesi i fondi destinati al Centro servizi psichiatrici di Strudà (persi circa 700mila euro), al Centro polifunzionale di Otranto (persi 300mila euro), Poliambulatorio di Galatina (non spesi 1.200.000 euro), mentre per il Centro servizi sanitari (sede ex Inam) di Copertino si è dissolto 1.170.000 euro, al Poliambulatorio di Martano 1.100.000 euro, per gli ambulatori dell’ex Scuola infermieri di Galatina 170mila euro e al Centro polifunzionale di Cutrofiano 80mila euro.

E la Regione dà un’altra chance alla Asl, nel 2011, con i Fondi residui Fers, ma anche questa volta non si spendono 500mila euro per la diagnostica specialistica e 600mila euro per non meglio precisati interventi di edilizia sanitaria. Ultimo treno quello del 2014 con il tesoretto di 14 milioni e 840mila eur. Saldo in negativo anche in questo caso: vengono spesi 9.188.332,02 con una perdita del 29 per cento. Mancano all’appello circa 515mila euro del Poliambulatorio di Poggiardo; 1.438.000 euro per l’acquisto di 16 ecografi e 4 ecocardiografi destinati agli ospedali di Lecce, Casarano, Scorrano, Galatina e Copertino; 1.140.000 euro per il Poliambulatorio di Maglie; 500mila euro per gli ambulatori del carcere di Lecce. Un’altra (grande) occasione mancata.
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