Aro/9, revocata la gara d’appalto del servizio rifiuti

Aro/9, revocata la gara d’appalto del servizio rifiuti
di Enzo Schiavano
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Sabato 6 Febbraio 2016, 10:33
La gara d'appalto dell'Aro 9 è stata revocata. Così ha deciso, a maggioranza, l'Assemblea dei Sindaci dell'ambito riunitasi ieri pomeriggio a Palazzo dei Domenicani, sede del Municipio di Casarano. A favore dell'annullamento della già indetta gara d'appalto, da 32,5 milioni di euro, hanno votato i primi cittadini di Matino, Ruffano e Casarano, che rappresentano il 67% dei comuni dell'Aro; contro la revoca della procedura hanno invece votato i sindaci di Parabita, Miggiano, Specchia e Montesano Salentino. La decisione è stata motivata per il sopraggiunto accertamento di criticità tecniche-economiche riferibili al Piano d'ambito già approvato.

Annullando la gara d'appalto, l'Assemblea ha di conseguenza revocato anche il Piano dell'Aro approvato un anno fa. I sindaci di Casarano, Matino e Ruffano hanno in sostanza messo in atto il parere legale dell'avvocato Ernesto Sticchi Damiani, richiesto espressamente per uscire dall'ingarbugliata vicenda da tempo sotto i riflettori di Prefettura, Regione e Anac (l'agenzia anti corruzione). Durante i lavori assembleari, i sindaci della minoranza hanno evidenziato «le gravi illegittimità formali e sostanziali della deliberazione, ma soprattutto il difetto di legittimazione sopravvenuta dell'Aro, una volta revocato il Piano d'ambito per il quale la Regione aveva date il termine ultimativo del 27 marzo 2015, e quindi l'impossibilità di adottare un nuovo piano d'ambito».

Una circostanza, secondo la minoranza, che renderebbe inevitabile il commissariamento dell'Aro 9. «L'effetto dannoso dell'illegittimo comportamento della maggioranza - sostengono i sindaci dissidenti in una nota - è che l'Aro, in mancanza del Piano d'ambito, non può indire una nuova gara d'appalto e dovrà risarcire i danni cagionati alle numerose ditte che hanno presentato offerta di partecipazione alla gara. Dovranno altresì indire gare singole per ciascun Comune per evitare il fatto illecito dell'illegittima proroga dei contratti di appalto in essere, scaduti da tempo».

Anzi, nella dichiarazione finale al verbale d'assemblea i dissidenti arrivano a ipotizzare che «l'annullamento del Piano d'ambito possa essere finalizzato all'ulteriore proroga dei contratti in essere nei singoli Comuni per lo svolgimento dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani in violazione di tutte le norme e i principi stabiliti dal Codice degli Appalti nonché dalle direttive dell'Anac». I sindaci di Parabita, Miggiano, Specchia e Montesano, infine, si riservano «ogni azione e iniziativa nelle sedi giudiziarie competenti».
 
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