Amicizie “sospette” a 13 anni, scatta l'indagine

Amicizie “sospette” a 13 anni, scatta l'indagine
di Fabiana PACELLA
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Giovedì 28 Aprile 2016, 07:21 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 20:53
Quei comportamenti strani a scuola, il modo di atteggiarsi a donna vissuta pur avendo appena 13 anni, hanno insospettito docenti e dirigente scolastico. Il dubbio che la ragazzina, studentessa di terza media in un istituto d’istruzione del Nordsalento, fosse stata in qualche modo circuita e adescata da un uomo molto più grande di lei, ha poi trovato parziale conferma nell’assidua frequentazione con un compaesano di quasi sessant’anni, già noto alle forze dell’ordine per precedenti specifici, ora indagato per induzione alla prostituzione e circonvenzione di minore.

Se quell’amicizia particolare celi altre torbide e più gravi realtà si vedrà all’esito dell’indagine avviata dai carabinieri della Compagnia di Campi Salentina con i colleghi della stazione e coordinata dal sostituto procuratore Stefania Mininni, su segnalazione del personale della scuola in questione, che ha già prodotto i primi risultati. Personal computer e cellulare dell’uomo sono stati posti sotto sequestro, saranno analizzati in maniera approfondita per verificare se su quei supporti siano transitati immagini, filmati, chat e messaggi compromettenti, per comprendere quale reale rapporto vi sia tra lui e la 13enne e accertare che il lupo abbia perso o meno il vizio, che già lo ha messo nei guai qualche tempo fa.

Delicata la posizione della ragazzina, l’anello più debole della catena, che potrebbe patire il danno maggiore nella vicenda, considerati l’età particolarmente a rischio nel passaggio tra l’infanzia e l’età adulta, come anche il rapporto con i coetanei compagni di scuola e i segni che un incontro sbagliato potrebbero lasciare per sempre nella sua vita. Il timore degli investigatori è che l’adolescente possa essere stata indotta alla prostituzione, incontri con clienti adulti procacciati dal sessantenne, sotto corresponsione di somme di denaro o altre regalie. Per ora solo un’ipotesi, confortata non solo dai precedenti dell’uomo ma anche da numerose testimonianze, raccolte a scuola come all’esterno. La studentessa sarebbe stata vista entrare e uscire dopo un determinato lasso di tempo da locali dubbi, frequentati solo da uomini, bar e non solo, in paese, dove sarebbe arrivata accompagnata sempre e solo dal 60enne. Un caro amico di famiglia e nulla più, secondo le dichiarazioni fatte dalla ragazza ai militari e alla psicologa che le è stata affiancata per affrontare la faccenda con le accortezze del caso. Nessun cedimento nelle sue parole, nessuna ammissione che aprisse uno spiraglio nell’attività investigativa. Eppure qualcosa di strano è emerso. Nel cellulare della giovane studentessa non c’era nulla. Tutti i dati erano stati cancellati, quando invece gli adolescenti sono soliti conservare messaggi e foto che ricordano momenti particolari, amori, amicizie, litigi e riappacificazioni. Quasi come se lo smartphone fosse stato “ripulito” per tempo, per non lasciare tracce. E ancora, davanti alle domande degli investigatori circa il rapporto tra la presunta vittima e l’amico di famiglia, i genitori della ragazza sono caduti dalle nuvole, ignari di tutto. Eppure quell’uomo maturo da tempo le è accanto in maniera morbosa, l’accompagna a scuola in auto, tutte le mattine. E ogni giorno l’aspetta all’uscita. E la scarrozza da un locale all’altro, attendendo in macchina che ritorni.
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