Alloggi, perché studiare a Lecce conviene

Alloggi, perché studiare a Lecce conviene
di Giorgia SALICANDRO
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Mercoledì 27 Aprile 2016, 11:31
Una città alla portata di studente, quantomeno se a contare è il prezzo degli affitti. Lecce, insieme a Foggia, è la più economica delle città universitarie pugliesi, con uno scarto, in media, di oltre quaranta euro sul canone mensile, rispetto alla più grande Bari.
Il dato viene fuori da un'indagine realizzata dalla cooperativa Apulia student service, che gestisce il servizio “Cerco Alloggio Puglia”, in collaborazione con Adisu Puglia e con il supporto delle Università del Salento, Bari, Foggia, del Politecnico di Bari, dell’Accademia delle Belle Arti e del Conservatorio di Foggia.

Lo studio ha coinvolto circa settecento studenti in tutta la Puglia, di cui il 60 % di stanza tra Lecce e Monteroni, il 24 % a Bari e il 10 % a Foggia.

Lo scopo era di tracciare un bilancio delle annose questioni che quotidianamente è chiamato ad affrontare chi abita in case condivise, dalla scomodità dei servizi al tira e molla sui contratti con i proprietari.
Il quadro emerso non è, tutto sommato, sconfortante, anche se le principali criticità restano forse legate proprio alla mancanza di informazione degli stessi studenti sui loro diritti da inquilini.

Va detto, innanzitutto, che studiare fuori casa non è un salasso per gli universitari pugliesi, quantomeno a confronto con i loro colleghi di stanza a Roma, Milano o Bologna. E Lecce, insieme a Foggia, spicca per convenienza degli affitti.
Secondo quanto riportato nell'indagine, gli studenti del capoluogo salentino pagano un canone medio di 178 euro; più precisamente, il 42 % spende tra un minimo di 140 e un massimo di 179 euro, e il 38 % paga tra i 180 e di 219 euro al mese. A Foggia il canone medio è praticamente lo stesso, con soli due euro di differenza rispetto a Lecce (176 euro). Gli studenti baresi, come si diceva, pagano in media oltre quaranta euro in più al mese, quasi cinquecento euro ogni anno, con un canone mensile medio di 218 euro.
In generale, complici anche i prezzi relativamente contenuti, gli studenti pugliesi preferiscono vivere in camere singole, che garantiscono una maggiore privacy e la possibilità di concentrarsi di più nelle ore dedicate allo studio rispetto alle camere in condivisione. In casa, però, si è in tre o quattro, e se la maggior parte dei ragazzi (il 45 %) ha valutato abbastanza soddisfacenti le condizioni della casa in cui vive, un 28% si è dichiarato poco soddisfatto.
Ma dallo studio emerge anche una sostanziale difficoltà degli studenti a padroneggiare diritti e doveri che li legano ai proprietari degli immobili: l’87% dichiara di aver ricevuto una copia del contratto registrata presso l’Agenzia delle Entrate, ma di di questi, quasi il 64% non sa o non ricorda quale tipologia di contratto abbia stipulato.

Ma come cercano casa gli studenti? Si avviano ormai al termine i tempi in cui le matricole trascorrevano giornate interminabili di solleone tra bacheche e cancellate delle sedi universitarie, ovunque fosse affisso un annuncio con il numero di telefono del proprietario, da staccare e mettere in tasca. Una percentuale, in realtà, ancora resiste (36 %), mentre un altro 19 % si affida al passaparola. Ma è internet a far la parte del leone: i social network sono consultati dal 75 % degli aspiranti inquilini, e il 27 % di loro si rivolge a siti specializzati. In particolare, il 42 % degli intervistati ha dichiarato di conoscere il portale www.cercoalloggio.com, e il 37,5% di averlo utilizzato per trovare casa in città. G.Sal.
 
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