Alba Service affondata: da lunedì i licenziamenti. Non passa in Regione l’emendamento per salvare la società

Alba Service affondata: da lunedì i licenziamenti. Non passa in Regione l’emendamento per salvare la società
di P.Col.
3 Minuti di Lettura
Sabato 6 Febbraio 2016, 10:06 - Ultimo aggiornamento: 10:07
Crisi Alba Service, tempo scaduto: il Consiglio regionale boccia l’emendamento da tre milioni di euro per salvare le società partecipate di Lecce, Brindisi e Taranto. E già da lunedì via libera alla procedura di licenziamento per 130 lavoratori salentini. Quella di ieri doveva essere l’ultima speranza di “sopravvivenza” per i dipendenti dell’azienda in house di Palazzo dei Celestini che da un anno ormai vivono il dramma della crisi societaria e da sette mesi non percepiscono più lo stipendio. Gli occhi del personale di Alba Service, ma anche quelli della Prefettura di Lecce e delle organizzazioni sindacali erano tutti puntati sul Consiglio regionale che in queste ore sta lavorando senza sosta all’approvazione del Bilancio regionale.

Nei giorni scorsi, infatti, il consigliere di opposizione Saverio Congedo aveva presentato un emendamento con cui chiedeva all’ente guidato da Michele Emiliano di individuare tra le maglie della contabilità una cifra pari a 3 milioni di euro. Somma che, ripartita fra l’Alba Service di Lecce, la Santa Teresa di Brindisi e la Taranto Isola Verde, avrebbe potuto garantire alle partecipate in crisi una temporanea boccata d’ossigeno. L’emendamento è stato bocciato dalla maggioranza del Consiglio regionale: secondo i vertici regionali il “salva-partecipate” non troverebbe copertura economica. Nella giornata di mercoledì, tuttavia, il prefetto Claudio Palomba ha convocato le organizzazioni sindacali, ma anche i vertici della Provincia di Lecce e della Regione Puglia, per un aggiornamento sulla vertenza della partecipata. Lo stesso Claudio Palomba ha inviato una nota ad Emiliano, al presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo, ma anche agli assessori al Lavoro Sebastiano Leo e alle Attività produttive Loredana Capone per sollecitare una soluzione in tempi rapidi. Anche rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Cisal e Cobas, per parte loro, hanno indirizzato una missiva ai vertici regionali affinché ogni “steccato politico” venisse superato in nome delle garanzie lavorative per il personale in crisi.

Ma le notizie giunte da Bari nella giornata di ieri si sono rivelate tutt’altro che positive. L’ipotesi di ripresentare l’emendamento è naufragata davanti alla dichiarata mancanza di risorse da parte della Regione Puglia e alla sollecitazione di alcuni assessori regionali di rivolgersi direttamente al governo di Matteo Renzi. L’unico titolato, a detta di qualcuno, a mettere mano al “portafogli” e salvare posti di lavoro e servizi territoriali ai cittadini. Un rimpallo di competenze che, nei fatti, si tradurrà in un unico risultato immediato: l’apertura delle procedure collettive di licenziamento per i 130 dipendenti di Alba Service già il prossimo lunedì, come ha fatto sapere il commissario liquidatore Mauro Spagnulo.

Una situazione drammatica, dunque, che i sindacati rimarcano puntando il dito contro la burocrazia e la politica. «E’ assurdo che ancora non si riesca a capire chi debba provvedere alla copertura economica di servizi essenziali per i cittadini – tuona Mirko Moscaggiuri di Filcams Cgil – Il governo, gli onorevoli, i consiglieri regionali sono a conoscenza di questa tragica situazione. Solo in Italia poteva verificarsi una tale assurdità. L’unica certezza è che a rimetterci saranno i lavoratori e i cittadini». Dura presa di posizione anche da parte di Alessandro Monosi di Cisl Fisascat: «Dopo circa un anno e mezzo dall’inizio di questo calvario –attacca – la vicenda di Alba Service volge al termine mietendo 130 vittime. Un territorio martoriato dalla disoccupazione subisce l’ennesima sconfitta. Tutti gli appelli e le proposte non hanno trovato alcuna risposta concreta. Il combinato disposto tra riforma Delrio e Legge di stabilità avrebbe dovuto tagliare i costi della politica e invece ha fatto strage di posti di lavoro. Facciamo ancora l’ennesimo appello alla sensibilità del mondo politico affinché affinché si eviti l’ennesima tragedia occupazionale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA