Violenza sessuale sulle figlie: altri 3 anni al padre (in tutto 24), 15 anni all'amico

Violenza sessuale sulle figlie: altri 3 anni al padre (in tutto 24), 15 anni all'amico
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Martedì 31 Maggio 2016, 15:57 - Ultimo aggiornamento: 18:28
Sono diventati 78 gli anni di carcere inflitti al padre, alla madre e a due loro conoscenti, con l'accusa di aver violentato per anni le loro due figlie femmine ed il maschietto nella loro casa del Basso Salento. La sentenza di questo pomeriggio dei giudici della seconda sezione penale (presidente Roberto Tanisi, relatore Pia Verderosa, a latere Silvia Saracino)  del Tribunale di Lecce, ha riguardato alcuni episodi rimasti fuori fuori dal primo processo che ha visto condannare in via definitiva il padre e l'amico a 21 anni a testa di reclusione e la madre a 18 anni: 15 anni sono stati inflitti  ad A.C., 68 anni, di Tricase ed altri tre al padre in continuazione con la prima condanna. Fra le pene accessorie, anche il divieto di frequentare luoghi dove ci siano minori. Quattordici ed otto anni di reclusione sono stati richiesti dal pubblico ministero Carmen Ruggiero.
I fatti, così come sono stati rappresentati dall'accusa, sono avvenuti fra il 2004 e il 2005. L'imputatop A.C. avrebbe fatto parte di quella cerchia di amici e di creditori ai quali il padre avrebbe concesso le figlie. Gli abusi sarebbero cominciati da quando le piccole avevano appena otto anni e, poi, sarebbero andati avanti per anni finchè l’intervento della Procura non ha permesso di collocare le ragazze in una casa famiglia.
L'imputato in un primo momento, non avrebbe preso parte agli abusi. Si sarebbe limitato a fare il “palo” davanti alla porta della cantina nella quale sarebbero avvenute le violenze sessuali sulla ragazzine. Approfittando del fatto di essere un amico di famiglia, l’uomo avrebbe frequentato l’abitazione  e, in alcune circostanze le avrebbe costrette a subire dei palpeggiamenti.
Solo dopo aver raggiunto un accordo con il genitore, l’uomo avrebbe cercato di abusare di una ragazzina. L’incontro, combinato ancora una volta dal padre, sarebbe avvenuto sul terrazzo dell’abitazione di un altro amico. 
Il primo processo, quello arrivato in Cassazione copn la conferma delle condanne, ha delineato il contesto di miseria umana di questa vicenda:  padre,  madre ed il vicino di casa sono accusati di aver fatto prostituire le figlie in cambio di alcolici, sigarette e come moneta contante per sanare i debiti. Rispondevano inoltre di averle violentate e picchiate e di aver sottoposto ad abusi sessuali anche il figlio maschio. «Uno dei peggiori casi affrontati in 20 anni di indagini su violenze sessuali e su maltrattamenti in famiglia», sottolineò nella requisitoria l'allora  pubblico ministero Maria Cristina Rizzo.
Il padre risponde anche di induzione alla prostituzione perchè  concesse le figlie ad un giro di conoscenti per sanare i debiti di gioco,come pure per averne in cambio vino, birra e sigarette. La madre risponde di induzione alla prostituzione minorile per aver mandato le figlie dal vicino sotto la minaccia di picchiarle se si fossero rifiutate. La donna inoltre è stata condannata anche per maltrattamenti in famiglia. La curatela legale delle ragazze è stata affidata all'avvocato  Anna Grazia Maraschio
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