Fuga da Ischia, l'appello dei sindaci: "Evitiamo un secondo terremoto"

Fuga da Ischia, l'appello dei sindaci: "Evitiamo un secondo terremoto"
Fuga da Ischia, l'appello dei sindaci: "Evitiamo un secondo terremoto"
di Elisabetta Froncillo e Massimo Zivelli
6 Minuti di Lettura
Mercoledì 23 Agosto 2017, 10:33 - Ultimo aggiornamento: 13:59

C’è chi fugge dall’isola verde. Ma c’è anche chi si imbarca per raggiungerla. Una sfida a chi dichiara già finita la stagione turistica 2017 per Ischia. Un punto d’appoggio per restare in piedi, anche se la terra trema. Il segno di una ripresa possibile, da subito. Il sindaco di Ischia, Vincenzo Ferrandino, sottolinea: «Nel mio comune, uno dei sei sull'isola, non c'è neanche uno sfollato. Tutti i servizi sono perfettamente funzionanti, dobbiamo evitare un secondo crollo, quello delle presenze. Evitiamo un secondo terremoto». Si parla di migliaia di turisti andati via nel giro di 24 ore. «Non c'è da preoccuparsi, la zona dei crolli è circoscritta a Casamicciola alta», ripete Ferrandino, mentre prosegue la polemica sull'abusivismo, con il capo della protezione civile che punta il dito contro il materiale scadente usato per le costruzioni e la procura di Napoli che valuta l'ipotesi di aprire un fascicolo di inchiesta per disastro colposo.

In centinaia ieri mattina sono scesi dal traghetto arrivato a Pozzuoli da Casamicciola alle 9.35. Era il quinto dalle 3 del mattino. Un’ora dopo ne sono sbarcati altrettanti da Ischia Porto. Con non poca meraviglia degli addetti, nonostante le centinaia di prenotazioni disdette, sono però anche in molti a partire. Su dieci persone pronte a salire sulle navi appena arrivate dall’arcipelago almeno in quattro sono dirette a Ischia, le altre a Procida. A meno di 24 ore dalla scossa.
 

 


Dicono di non avere paura perché «il peggio è passato». E quando si chiede loro cosa farebbero se il terremoro dovesse ripetersi, non hanno dubbi: «Dormiamo in spiaggia». C’è chi ha chiamato l’hotel per avere rassicurazioni. Molti hanno prenotato in comuni diversi da Casamicciola. «Dall’albergo ci hanno detto che lì non è successo nulla – spiega una coppia di Napoli – perché dovremmo rinunciare alla nostra vacanza? Perderemmo inutilmente i soldi. Al massimo stendiamo i teli sulla sabbia e restiamo là». Una sfida alla paura. E alla stessa natura. Un atto di coraggio mentre l’isola si svuota e gli albergatori e i sindaci invitano i turisti a non andare via, non essendoci alcun ordine di evacuazione.

Sono in maggioranza i turisti senza auto al seguito, quasi tutti campani, a prendere quei traghetti verso Ischia. Sul porto di Pozzuoli la situazione è quasi paradossale: c’è chi aspetta i parenti da mezzanotte per vederli arrivare dopo dodici ore, chi ha chiuso la propria settimana di vacanze dopo soltanto due giorni, e chi sceglie di continuare, come se nulla fosse accaduto. E c’è chi non rinuncia ad Ischia, corazzandosi dietro un «tanto ormai è successo». Una scelta che precede di poco l’invito a restare dei vip, come Sabrina Ferilli, in vacanza sull’isola da giorni. Attraverso i suoi profili Facebook e Instangram l’attrice romana ha lanciato un appello: «Non rinunciate al vostro soggiorno ad Ischia. Io sono qui e vi posso assicurare che tutto funziona. Essere vicini all’Isola in questo momento significa anche venirci, perché non vorrei che, oltre al danno, ci fosse anche la beffa come spesso accade nel nostro Paese». Un appello rigirato dai Verdi ai tanti turisti in preda al panico. «Bisogna aiutare gli ischitani restando sull’isola e non sui social dove impazzano i soliti commenti razzisti e violenti – scrive il partito del Sole che Ride – Alle 2.45 nella sala parto del Rizzoli, poco dopo la scossa, è nata Anna. È un segnale di rinascita e di ripresa immediata dopo la grande paura e il dolore per la morte di due persone. I turisti, quelli ospitati in case e strutture ricettive non danneggiate dal terremoto, non lascino Ischia anche per dare un segnale di vicinanza agli isolani in questo momento difficile. La situazione in gran parte dell’isola, grazie anche allo straordinario lavoro di volontari, forze dell’ordine, delle istituzioni e vigili del fuoco, è sotto controllo e lasciare Ischia significherebbe aggiungere un danno economico enorme e ingiustificato alla situazione difficile che si sta vivendo in queste ore».

Intanto, siccome le polemiche non sono mai troppe, c’è da registrate un duro braccio di ferro tra l’associazione dei B&B della Campania, Abbac, e la Federalberghi ischitana. L’intenzione dell’Abbac era buona, rivolgersi ai tanti che hanno abbandonato le strutture ricettive dell’isola, offrendo loro sistemazioni alternative e sconti, per non perdere turisti, e dunque clienti, al circuito turistico regionale. «Siamo disponibili a fornire soggiorni in alloggi e in strutture a Napoli e nell’intero comprensorio non coinvolto dalle scosse telluriche – ha detto il presidente dell’associazione, Agostino Ingenito – garantiamo agevolazioni e sconti in accordo con i nostri soci gestori disponibili per evitare l’abbandono anche della Campania». «Sono molte - ha aggiunto Ingenito - le attrattive turistiche e culturali che la nostra regione può offrire, ovviando in questo modo al soggiorno sull’isola di Ischia qualora non si voglia rimanere. Sono tante le località turistiche del territorio che possono accogliere questi viaggiatori e garantire loro altre opportunità per trascorrere una serena vacanza». Non solo. L’Abbac non si è fermata, rivolgendo un appello anche alle istituzioni regionali, entrando nel merito dell’organizzazione con la quale si è gestita l’emergenza. «Si predispongano presso il porto, l’aeroporto e la stazione degli infopoint in grado di fornire assistenza e supporto: appare riprovevole e da condannare quanto occorso in queste ore circa il pagamento dei ticket di viaggio a cui sono stati obbligati viaggiatori e i turisti in fuga dall’isola. Molte strutture ricettive alberghiere non sono più agibili e l’isola in questi giorni era in overbooking. La Regione - è l’invito dell’associazione - provveda ad emanare gli atti amministrativi necessari per decretare lo stato di calamità o altra formula adoperata nel caso di emergenza e in accordo con gli armatori operanti nel golfo di Napoli proceda a garantire passaggi gratuiti per favorire il decorso dei turisti verso la terraferma».

Ma Federalberghi, Confesercenti e i sindaci dei comuni ischitani non ci stanno. E leggono le dichiarazioni di Ingenito come un’intromissione indebita, come un’azione di sciacallaggio. «Le strutture alberghiere di Ischia sono agibili e non presentano problemi di stabilità - afferma Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania - In ogni caso spetta ai tecnici preposti dare, eventualmente, un parere. Allo stato attuale le strutture ricettive ischitane sono assolutamente sicure e possono ospitare i turisti. Questa fuga dell’isola è ingiustificata, il sisma ha provocato danni, purtroppo, su edifici vetusti del centro storico di Casamicciola».

Federalberghi Ischia dalle prime ore dopo il terremoto ha messo gratuitamente a disposizione le camere delle proprie strutture ricettive non solo per gli sfollati di Casamicciola e Lacco Ameno, ma anche per i turisti eventualmente costretti a lasciare le proprie sistemazioni nei due comuni colpiti. «L’isola di Ischia è grande, la zona danneggiata dal sisma è solo una piccola parte: si tratta dei borghi più datati, storicamente già colpiti da terremoti – ha aggiunto il direttore di Federalberghi Ischia Enzo Ferrandino - I comuni di Ischia, Forio, Serrara Fontana e Barano non hanno registrato danni di nessun tipo».
 

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