Zeman: «Ho visto i miei giocatori choccati».
Il Cagliari riparte dopo lo scontro con i tifosi

Zeman: «Ho visto i miei giocatori choccati». Il Cagliari riparte dopo lo scontro con i tifosi
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Sabato 18 Aprile 2015, 13:15 - Ultimo aggiornamento: 13:21
«I miei li ho visti male, stavano male dopo quello che è successo. Ma in tutti gli stadi c'è una frangia che si dissocia dal tifo sano». Così Zdenek Zeman commenta quanto è successo ieri intorno alle 19 nel ritiro del Cagliari, dove degli ultrà hanno fatto irruzione e minacciato e schiaffeggiato alcuni giocatori.

«Non è stato un confronto. Per il confronto bisogna essere in due. E noi abbiamo solo subito. Per la pace, ma abbiamo subito», ha ribadito Zeman parlando in conferenza stampa sul blitz degli ultrà ieri nel Centro sportivo di Assemini. «I giocatori? - ha spiegato -. Per qualcuno era la prima volta, logico che sia rimasto choccato. Sono brutte cose che ancora non si riescono a eliminare. Parlo anche di situazioni che si verificano non solo a Cagliari, ma anche in altre piazze».

«Se avevo mai visto una cosa del genere in tanti anni di calcio? - dice ancora Zeman -, non so, simili episodi li ho visti ma si cercava sempre di poter risolvere anche se non è facile»

Il Cagliari, dopo la serata da incubo per il blitz degli ultrà nel ritiro al Centro sportivo di Assemini, ha provato oggi a recueprare la normalità. L'unico fuori programma sarà l'incontro fra il presidente Tommaso Giulini e la squadra, per valutare anche la condizione psicologica dei giocatori a poche ore dall'irruzione, ma anche dal duro e inaspettato confronto con i tifosi.

L'obiettivo è quello di ritrovare subito la concentrazione in vista della partita di domani in casa contro il Napoli. Intanto dalla Questura sono già partite le indagini per fare piena luce su quello che è accaduto ieri poco dopo le 20 ad Assemini e soprattutto per identificare i responsabili del blitz. Dalle testimonianze dei giocatori sarebbe emersa una situazione sì di tensione, ma mai degenerata in rissa o tafferugli. Gli ultrà hanno chiesto di parlare da soli con la squadra prendendosela soprattutto con alcuni giocatori.