Il padre a caccia di verità, nel nome del figlio

di Marco Pasqua
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Domenica 12 Aprile 2015, 23:56 - Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 00:01
Con calma, il Muro (Torto) dell'omertà si sta sgretolando



Carlo Patrignani




Carlo ha perso un figlio. Non dimenticherà mai quel maledetto pomeriggio di martedì 7 aprile, quando il Muro Torto gli ha strappato via Riccardo, il suo grande, piccolo Riky. Pochi giorni prima avevano pranzato insieme. Festeggiavano la casa nuova a Monteverde, appena ristrutturata, pareti ridipinte con i colori dei sogni che questo anestestista dell’Umberto I rincorreva ogni giorno. Amava la Roma, la seguiva in trasferta. E amava il suo lavoro, quella Medicina che ha scelto quando era ancora ai primi anni del liceo. Riky se ne è andato trascinato anche dall’omertà di chi ha assistito all’incidente e deve ancora parlare. Gli appelli sui social network – che hanno circondato il papà Carlo di un affetto inaspettato – hanno fatto emergere alcune testimonianze su quei tragici momenti. Carlo ha fame di verità. Capire come e perché il motorino del figlio sia finito a terra e, soprattutto, di chi siano le responsabilità di questa morte (il suo cellulare è 335/6907441). E questo mentre lotta, ogni giorno, per non sprofondare nel buco nero del dolore: «Non mi capacito come sia possibile passare in 24 ore dai festeggiamenti per il nuovo appartamento a Monteverde dove stanno i suoi amici del cuore, e per un lavoro nell'ambulatorio di terapia del dolore, al dramma assurdo e violento, reso ancora più insopportabile dalla sbadataggine». «Ma non arretro di un millimetro: questo grazie alla inesauribile pioggia di affetto che arriva su Facebook, sugli sms, sul cellulare, di tantissime persone a me note e moltissime sconosciute».



marco.pasqua@ilmessaggero.it