Evasione fiscale e doping, Rebellin
rischia tre anni: si informava
on-line su come non pagare le tasse

Davide Rebellin, 44 anni
Davide Rebellin, 44 anni
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Venerdì 10 Aprile 2015, 16:05 - Ultimo aggiornamento: 16:06
PADOVA - Rischia una pesante condanna il professionista delle due ruote Davide Rebellin, 44 anni ad agosto, con residenza nel Principato di Monaco e domicilio a Galliera Veneta.



A conclusione della lunga istruttoria dibattimentale che si trascina da un anno, dopo il doppio cambio di giudice, il pubblico ministero, il vpo Andrea Favaretto, ha sollecitato una pena di un anno di reclusione per violazione della normativa antidoping e di un anno e dieci mesi per l’omessa dichiarazione dei redditi ai fini di evasione fiscale, limitata ai soli anni 2006-2007.



Per i quattro anni precedenti la pubblica accusa ha invece dovuto alzare bandiera bianca: il reato risulta ampiamente coperto dai termini della prescrizione. Anche il Coni, costituito parte civile, ha presentato un conto salato al ciclista padovano, tornato alle gare nel 2012, dopo una pausa durata un paio d’anni.



Il Comitato olimpico italiano chiede un risarcimento pari a mezzo milione di euro. La difesa, affidata al penalista Tonino De Silvestri, è stata incentrata in gran parte sulle contestazioni di natura fiscale: Rebellin sostiene di aver vissuto e di aver svolto le sue attività nel Principato di Monaco e di non dovere nulla al fisco italiano. Sul fronte doping, pesa come un macigno la sanzione sportiva del ritiro della medaglia d’argento conquistata nella gara in linea alle Olimpiadi di Pechino del 2008, e della squalifica per due anni.



Condanne successivamente confermate il 30 luglio 2010 dal Tas di Losanna.



Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Benedetto Roberti, Davide Rebellin si era dopato a Galliera prima di partire per le Olimpiadi. Il successivo controllo antidoping aveva accertato la sua positività. Il corridore avrebbe assunto eritropoietina specialità Mircera di Roche, classe ormoni. Una sostanza non giustificata da condizioni patologiche ed idonea a modificare lo stato psicofisico e biologico dell’organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche.



Il corridore di Galliera è accusato anche di aver evaso imposte Irpef per oltre due milioni e mezzo di euro tra il 2002 ed il 2007, con dichiarazioni dei redditi oscillanti attorno al milione di euro annuo. Pur avendo la residenza nel Principato, suo paradiso fiscale, Rebellin avrebbe continuato a vivere a Galliera, nella villetta dei suoceri. Dopo pedinamenti, perquisizioni, e interrogatori di amici, negozianti, e colleghi ciclisti, la Guardia di finanza avrebbe trovato i riscontri necessari a dimostrare come il ciclista e la moglie, pur essendo iscritti all'Aire (il registro degli italiani residenti all'estero) con residenza nel Principato di Monaco, di fatto vivessero a Galliera.



Nell'abitazione le Fiamme gialle avevano rinvenuto pure un file scaricato da internet contenente il testo del libro «Come pagare zero tasse - I paradisi fiscali». Ed era appunto un paradiso fiscale, quello di Montecarlo, in cui Rebellin e la moglie avevano, sulla carta, deciso di vivere.
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