Londra. Dossena fermato da Harrods: «Solo un grosso equivoco»

Londra. Dossena fermato da Harrods: «Solo un grosso equivoco»
3 Minuti di Lettura
Giovedì 9 Aprile 2015, 19:50 - Ultimo aggiornamento: 19:55
«Io arrestato perché rubavo? Ma si può mai dire una sciocchezza più grande?». Andrea Dossena cade dalle nuvole mentre legge e rilegge i siti dei tabloid inglesi che sguazzano nella notizia del suo fermo assieme a moglie e figlioletto di tre anni. Sarebbe stato fermato come l’accusa di taccheggio dalla polizia di Londra ieri pomeriggio, mentre provava a portare a casa un barattolo di miele e degli affettati dal magazzino Harrods di Knightsbridge.



«È assurdo, solo un equivoco. Non avendo un documento di riconoscimento inglese sono stato accompagnato in una stazione di polizia per essere identificato e per spiegare l’equivoco», spiega ancora Dossena. E Federico Pastorello, il suo manager, borbotta seccato: «Non aveva pagato una spesa da otto sterline: una cifra ridicola per uno come Andrea». Eccoli i fatti. O meglio: i fatti secondo la stampa inglese.



Il «Liverpool Echo», tra i più sensibili perché Dossena ha giocato nei Reds a lungo ha parlato di una distrazione del figlio di tre anni che «ha messo dentro una borsa un libro per ragazzi, facendo scattare l’allarme dell’anti-taccheggio. Una vicenda molto pirandelliana, una specie di commedia dell’assurdo, la replica di Dossena. Che, travolto da tanto clamore - come da tempo non gli capitava - spiega la faccenda: «Ero da Harrods per fare shopping con la mia famiglia e ho dimenticato di pagare un barattolo di miele e degli affettati che avevamo ordinato in precedenza. Mentre lasciavo Harrods inconsapevole della mia svista, sono stato fermato dalle guardie di sicurezza che hanno chiamato la polizia come è procedura: uno standard di routine. E siccome non avevo con me i documenti d’identità, mi è stato chiesto di andare nella stazione di polizia più vicina per essere identificato, quindi sono andato via e sono tornato a casa».



Dossena ha nel frattempo saldato il conto con Harrods e mai avrebbe pensato che si sarebbe scatenato un simile putiferio. «Proprio non riesco a spiegarmi come possano aver parlato di arresto: è assurdo. Non credo che lascerò impunito chi ha diffuso con una simile superficialità queste notizie che hanno ferito me e tutta la mia famiglia». L’ex esterno del Napoli e della nazionale parla di equivoco e di una dimenticanza esclusivamente legata alla presenza del figlio. «Ma vi pare che possa essere capace di una cosa del genere, di non poter pagare un barattolo di miele e del prosciutto?».



Di sicuro non deve essere stata una bella scena quando gli antifurti dell’anti-saccheggio hanno suonato ai varchi di Harrods e i responsabili della sorveglianza gli hanno chiesto di poter controllare le borse e le buste della spesa. Dossena sarebbe stato accompagnato alla stazione di Londra Ovest della polizia solo perché non trovato in possesso di un documento indicante il domicilio inglese e solo per accertamenti. «È assurdo che si sia parlato di arresto, è una follia», ribadisce anche il procuratore Pastorello. E così per un po’ anche in Italia sono tutti tornati a parlare di Dossena. Sparito dai radar da un bel po’ e precipitato in terza divisione inglese. Praticamente tra i semi-professionisti.



p.t.