DOLO - (L.Gia) «Ospedali come alberghi? Sarebbe bello, peccato

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Giovedì 2 Aprile 2015, 04:51
DOLO - (L.Gia) «Ospedali come alberghi? Sarebbe bello, peccato che al momento vengano gestiti come caserme, con sveglia all'alba, rancio ad ore impossibili, limitazioni alle visite».
Vincenzo D'Agostino, già consigliere comunale a Dolo e prima ancora esponente dell'Associazione consumatori nonché amministratore dell'ex Uls 18, prima che diventasse Asl 13, interviene sulle dichiarazioni del direttore generale dell'azienda sanitaria. Il dg Gino Gumirato ha infatti in più occasioni sottolineato come «la buona sanità è fatta da tre cose: validi professionisti, comfort alberghiero e alta tecnologia», spiegando come steward in Pronto soccorso, wi-fi e nuovi investimenti in tecnologie vadano in questa direzione. «Concordo con gli investimenti fatti dal direttore - afferma D'Agostino - come ritengo che comitati, comitatini e politici, responsabili dell'insensata divisione di compiti tra ospedale di Dolo e Mirano, prima hanno approvato e poi criticato per interessi di bottega». Per D'Agostino la strada per un comfort alberghiero è lunga. «La rigida disciplina - spiega - che trasforma gli ospedali in caserme ubbidisce solo ai bisogni del personale, è basata su criteri a tutela di turni e week-end, ma non fa bene ai pazienti. È tempo ormai che il sistema venga ripensato, e che politici, dirigenti, medici e personale inizino a lavorare per umanizzare le cure. Se i pazienti mangiano e dormono decentemente ed hanno servizi igienici in stanza - conclude D'Agostino - i costi possono essere contenuti ugualmente. Ma la salute viene conquistata con un progetto compreso e condiviso».
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