Banda dentro: «Buttate le chiavi»

2 Minuti di Lettura
Giovedì 2 Aprile 2015, 04:51
Pasticcini e Prosecco per gli uomini dell'Arma che hanno catturato la banda dei videopoker, i ladri autori di furti in diversi bar del Coneglianese. Mara Pulit, titolare dsell'omonimo bar di Colfosco, si è ripromessa di offrili ai militari di Susegana e Conegliano che hanno incastrato la banda dei giostrai. Se non si può fare loro una festa, proposito di difficile attuazione, Mara è pronta a portare paste e vino in caserma per ringraziare i militari per il loro operato.
Il bar Pulit è stato visitato dai ladri due volte in quindici giorni a febbraio. I gestori di pubblici esercizi ma anche i cittadini derubati in casa, da quando hanno subito i furti, quasi tutti più di uno in pochi mesi, vivono nella paura. Sono grati ai carabinieri per il lavoro fatto, perché sono riusciti ad arrestare i ladri, tuttavia non nutrono speranze sulla certezza della pena. «I carabinieri hanno fatto tanto - afferma Mara- e poi la giustizia lascia liberi i banditi dopo poco tempo».
Tutte le vittime della banda di malviventi sono concordi nel dire che «andrebbe buttata via la chiave della cella». Chiedono pene più severe perché i criminali «non hanno nulla da perdere - dice Mara - e noi viviamo nell'angoscia, perché quando escono dal carcere ricominciano come prima». «Devono restare dentro - dice Sonia Vanzella del bar alla Piramide di Mareno, derubata quattro volte in pochi mesi - invece spesso la giustizia italiana non funziona così». Riaffiora il nome di Stacchio, il benzinaio che ha sparato ai banditi uccidendone uno, tra l'altro padre di uno dei giostrai arrestati per i furti. «Io farei la stessa cosa - dice Mara Pulit - loro non ci pensano tanto a sparare». Le forze dell'ordine sottolineano spesso che armarsi e farsi giustizia da sè non è la soluzione. Anzi, così le cose si complicano. Ma è la paura a scuotere i pensieri e le parole. «Non possiamo andare avanti così - aggiunge Mara - si vive con l'ansia e non si sta bene. Ho paura quando, alle 5 della mattina, arrivo al bar. Ho paura che ci sia qualcuno che aspetta per assalirmi o di trovare di nuovo il locale sottosopra».(((giraude)))