Venezia si scontra con l'orgoglio di Caserta, che prende l'ultimo treno per inseguire

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Lunedì 23 Marzo 2015, 05:27
Venezia si scontra con l'orgoglio di Caserta, che prende l'ultimo treno per inseguire la salvezza e ferma l'Umana reduce da quattro vittorie.
La serata negativa della difesa Reyer non solo ferma la striscia positiva della squadra di Recalcati, ma consente a Sassari – che batte Capo d'Orlando in extremis – di agganciare Venezia al secondo posto.
E se da un lato l'Umana ha la virtuale certezza matematica dei playoff (+14 sul nono posto a 7 turni dalla fine) i residui sogni di primo posto svaniscono, visto che Milano, impegnata oggi a Pesaro (ore 20, RaiSport1), è a +4 ma con due gare in meno.
Contro una Pasta Reggia priva del faro Domercant, ancora infortunato, la difesa di Venezia va subito in barca, concedendo il 60% su azione nel primo tempo. Moore (7 assist a metà, 9 alla fine) giostra l'attacco campano nel modo migliore, Ivanov (19 punti) è l'ideale terminale in area. Il momento migliore della Reyer arriva nel secondo quarto con i cambi: il 9-0 con le tre triple in fila di Nelson e Dulkys vale l'estemporaneo sorpasso (32-33), cancellato dal 16-2 ancora di Ivanov e dell'udinese Antonutti e Scott (14) per il 48-35. La pausa non cambia l'inerzia, Ivanov porta Caserta a +15 (66-51) mentre Venezia patisce una serata di tiro negativa da parte degli esterni (8/26 da tre), non basta un Goss da 13 punti affiancato dagli 11 di Ortner. E così Sassari ne approfitta superando Capo d'Orlando con Dyson (16) e Logan (15).
La squadra del giorno, però, è Cantù che pure viene beffata a Brindisi al supplementare (decide il canestro di Turner sulla sirena del prolungamento). La sconfitta arriva proprio nelle ore in cui i brianzoli mettono le mani su un potenziale acquisto di enorme prestigio. La Vitasnella ha infatti un accordo verbale con la 35enne ala Metta World Peace, 15 stagioni Nba da All Star, con un titolo vinto nel 2010 – quando ancora si faceva chiamare con il proprio nome originale, Ron Artest - da uomo decisivo in gara7 di finale per i Los Angeles Lakers. Anche se l'episodio suo malgrado più celebre fu la scazzottata con alcuni tifosi a Detroit nel novembre 2004, un episodio che costò al newyorkese una squalifica-record di 73 gare.
Roma si rilancia in zona-playoff superando Pistoia con 17 di Jones e 15 di Stipcevic. Lo stesso fa Varese, che vince il derby contro Cremona, sfida da ex per coach Caja, decisivi i 23 di Eyenga, autore anche di una stoppata determinante su Hayes (25). Trento, infine, supera Avellino con 27 del Figliol Prodigo Mitchell, che nel recupero infrasettimanale a Pistoia si era rifiutato di rientrare in campo nel finale. L'americano si riscatta e avvicina la Dolomiti Energia ai playoff.