Una sonda con il cervello italiano per studiare il Sole: ecco la missione Solar Orbiter

Una sonda con il cervello italiano per studiare il Sole: ecco la missione Solar Orbiter
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Giovedì 19 Marzo 2015, 22:28
Al di là del fascino primordiale del fenomeno

l’eclissi - ricorda una nota dell'Asi - sarà preziosa per fare osservazioni e studi, per esempio misurare il diametro del Sole e studiare la corona solare, lo strato più esterno dell’atmosfera della stella. Insieme ad altri, anche il satellite europeo Proba-2, potrà osservare l’oscuramento del Sole dallo Spazio: le osservazioni dallo spazio saranno integrate con le osservazioni terrestri e utilizzate in seguito a scopo scientifico.



Studiare la nostra Stella è fondamentale non solo durante le eclissi. Il Sole e la radiazione che emette condiziona tutta la vita sulla Terra, è fondamentale conoscerlo per prevederne le variazioni. Ad esempio si è scoperto che le esplosioni solari più intense possono provocare danno alla reti di distribuzione dell’energia e alcuni black-out sono stati causati proprio dalla radiazione solare.



L’Europa - continua l'Asi - si appresta a lanciare una sonda destinata allo studio della nostra Stella, con a bordo uno strumento realizzato dall’Asi e a guida italiana, il coronografo spaziale Metis. Questo strumento, che è l’erede di un altro simile lanciato 20 anni fa, a bordo della missione europeo-americana Soho, ha un’ottica progettata in modo da riprodurre a bordo l’effetto di un’eclisse di Sole, permettendo così di osservare la tenue emissione della corona solare estesa, un milione di volte più debole di quella del disco solare.



Solar Orbiter è una delle missioni spaziali che ci consentono di scoprire come è fatto l’Universo, come si è evoluto e come la Terra viene influenzata dal resto del cosmo e, analogamente a tutte le altre missioni spaziali, porterà importanti benefici e ritorni economici sulla Terra. Dal punto di vista economico, anche Solar Orbiter avrà costi di studio, realizzazione e gestione in orbita: il budget è di circa 800 milioni di euro. Suddivisi per 10 anni di sviluppo e ulteriori 10 di attività in orbita, Solar Orbiter costerà a ciascun contribuente europeo una somma limitatissima di denaro, ma darà lavoro ad altissima tecnologia a tante industrie europee, con quelle italiane ai primi posti, e a tanti ricercatori, permettendo un enorme guadagno a livello di conoscenza.



Spesso - coclude la nota dell'Agenzia spaziale italiana - si tende a sottovalutare quanto le attività spaziali abbiano costi irrisori in termini assoluti, mentre l’importanza in ritorni di conoscenza e utilità nella vita quotidiana è inversamente proporzionale. Senza le attività spaziali non potremmo comunicare, non avremmo la possibilità di usare telefoni cellulari, internet, TV via satellite o navigatori. Non avremmo abiti tecnici per le nostre attività sportive o previsioni meteorologiche affidabili. Non sarebbe possibile il monitoraggio ambientale del nostro pianeta né avremmo apparecchiature mediche all’avanguardia.



Andare nello Spazio non è costoso in termini assoluti se si pensa che il bilancio annuale dell’Agenzia Spaziale Italiana è di 500 milioni di euro. E per ogni ogni euro investito ne abbiamo almeno tre di ritorno. Un rapporto che cresce anche fino a 10 nel settore delle telecomunicazioni. Non a caso lo spazio è al centro dei programmi di sviluppo di tutte le nazioni industrializzate al mondo e l’Italia, con l’Asi, le sue industrie e i suoi ricercatori, è ai primi posti fin dall’inizio dell’era spaziale.

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