«Le aziende verso una filiera regionale del mais "no Ogm"»

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Giovedì 5 Marzo 2015, 04:44
PORDENONE - (d.l.) «Con la nuova politica agricola europea anche le aziende del territorio hanno una maggiore necessità di essere più competitive per poter resistere sul mercato. Ormai è irrinunciabile la strategia dell'aggregazione, del mettersi in rete e di rafforzare le filiere. È questo l'unico modo, in particolare nel comparto dei cereali, per ridurre i costi, superare i problemi di prezzo dovuti soprattutto all'agguerrita concorrenza dei Paesi dell'Est europeo e specializzare sempre di più il prodotto». Il direttore del Circolo Agrario Friulano Livio Salvador è chiaro nel tracciare quello che dovrà essere il futuro dell'agricoltura locale. «Per essere più competitivi - insiste - è necessario fare sistema e vincere gli individualismi che ancora frenano le aziende agricole. Essere più competitivi significa essere più appetibili. Le grandi industrie di trasformazione della filiera alimentare chiedono esclusivamente cereali, e in particolare mais, "Ogm free" certificato, cioé non prodotto derivante da coltivazioni Ogm. E questa, per i produttori cerealicoli della regione, è una grande opportunità commerciale. La produzione regionale può avere questo grande vantaggio e diventare veramente una specialità certificata. Ma è necessario crescere e puntare sulle aggregazioni di filiera».
Il Circolo Agrario di San Giorgio della Richinvelda - nato nel 1957 come spin-off della Bcc San Giorgio e Meduno - è oggi un'azienda cooperativa che fattura quasi 65 milioni di euro con cento dipendenti, 1.200 soci e 15 punti vendita in Friuli e Veneto. Nell'ambito dei cereali, il Circolo, nel 2014, ha raccolto e lavorato 900 mila quintali di mais, 200 mila di soia e 50 mila di grano. «Abbiamo ancora - prosegue Livio Salvador - il vantaggio della qualità dei prodotti. Ma è necessario che i produttori si aggreghino. Per vendere il prodotto alla grande industria è necessario garantire la costanza della fornitura. Per questo è necessario attrezzarsi per rispondere a queste esigenze del mercato». Per discutere della situazione il Circolo ha organizzato un convegno, in particolare sul tema dell'aggregazione di aziende e delle reti di impresa anche in agricoltura. "Pac e filiere per il rilancio dell'agricoltura", l'appuntamento è per domani, dalle 18, nella sede dei Vivai Coop Rauscedo a San Giorgio della Richinvelda. Inteverranno Livio Salvador, direttore del Circolo, Mario Guidi, presidente di Confagricoltura, Silvio Pellati, consulente mercati internazionali, Pierantonio Sgambaro, presidente Pasta Sgambaro. Chiude i lavori il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello.
Intanto c'è stato il via libera finale del Consiglio Ue alle nuove regole che consentono agli Stati membri di poter scegliere se limitare o vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati sul proprio territorio nazionale. La normativa Ue dovrebbe entrare in vigore già a marzo, cioè a distanza di 20 giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevista a breve. Con le vecchie regole invece i Paesi potevano limitare o vietare temporaneamente l'uso di un Ogm solo in caso di emergenza o se in possesso di «nuove prove» relative ai rischi. Nel frattempo, il coltivatore pro-Ogm Giorgio Fidenato, ha notificato alla Regione la semina di nuove piante Ogm in una serra della quale, però, non ha reso nota la localizzazione per timore di blitz.
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