ESAME PSICOLOGICO DEL COMPLESSO “ARBITRI”

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Mercoledì 18 Febbraio 2015, 05:09
L'allenatore dell'Udinese ha tentato tutte le soluzioni possibili per ricominciare a vincere in casa. La Lazio è stata affrontata con la migliore formazione disponibile, collaudata nel confronto diretto con i campioni d'Italia. Giocatori, vecchi e nuovi, sono scesi in campo, ognuno al loro posto, con idee chiare: pressing a metà campo, marcature a uomo, corsa e attenzione nei corridoi laterali. Dopo ventidue minuti di superiorità territoriale, bella a vedersi, l'Udinese ha cambiato il suo volto: la trasformazione è avvenuta con un calcio di rigore che ha permesso alla Lazio di segnare l'unica rete della giornata e di vincere. L'analista della partita ha potuto notare che la squadra bianconera si era innervosita, perdendo la sintesi e accusando un complesso psicologico per la decisione arbitrale. Gli arbitri in campo sono stati spesso decisivi per il risultato e l'Udinese sinora ha subito otto calci di rigore senza averne almeno uno a proprio favore. Il complesso è stato inventato tanto tempo fa dallo psicologo viennese Freud (è stato l'anagramma della prima industria di Pozzo “Frese Udinesi”, i cui dipendenti da pensionati l'hanno festeggiata l'altro giorno). Il complesso psicologico contiene idee, convinzioni e ricordi correlati, che hanno avuto grande importanza nell'inconscio dal punto di vista emotivo, sia dei giocatori che dello stesso allenatore. Stramàz ha rifiutato di considerare l'atteggiamento contrario degli arbitri come alibi della poca continuità di risultati della squadra, ma anche lui ha notato il “grandissimo nervosismo” della squadra, che ha influenzato pure la panchina. Nel tentativo di placare le acque, l'allenatore ha voluto riequilibrare le forze, sostituendo lo sfiatato Thereau e i due precari Fernandes e Gabriel Silva con il nuovo arrivato Aguirre (ha giocato 17 minuti per far notare il suo volto barbuto), Guilherme (mezz'ora di posapiano), Evangelista (lunga la sua pausa in 40 minuti di gioco). E' stato troppo sentito il complesso freudiano per non far perdere la testa anche al re di Udine, Di Natale, che ha mandato due volte a quel paese il segnalinee per averlo fermato, sbandierando offside molto dubbi. Tutto questo è successo nell'ultima domenica di Carnevale, quando in Carnia si stava bruciando il pupazzo che impersonava il re del Male. Suggerisce il proverbio: “Chi non si è divertito a carnevale, si divertirà in quaresima” (= Cui che no lis a fatis di carneval, lis fas di cresime). Stramaz è richiamato a dare nuovi entusiasmi nelle due prossime partite, in trasferta a Parma e a Cesena. Uomo avvisato, mezzo salvato.