Neonata morta a Catania, ci sono indagati. Atti sequestrati, lunedì l'autopsia

Neonata morta a Catania, ci sono indagati. Atti sequestrati, lunedì l'autopsia
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Venerdì 13 Febbraio 2015, 10:18 - Ultimo aggiornamento: 18:17
​Sono stati convocati per le 10.30 di oggi dall'assessore regionale alla Sanità della Sicilia Lucia Borsellino, i direttori generali, i direttori sanitari dei tre ospedali catanesi coinvolti nell'indagine sulla neonata morta per problemi respiratori durante il trasporto in autoambulanza da Catania a Ragusa. L'assessore ha convocato anche i responsabili del 118 «per fare luce su quanto è accaduto in quelle ore terribili». Lucia Borsellino, figlia del giudice Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia, è stata molto dura parlando di «vergogna» senza escludere che «voleranno delle teste».



Il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin ha inviato gli ispettori nei tre ospedali catanesi in cui non c'era posto per soccorrere la neonata. E il Capo dello Stato in una telefonata al governatore Crocetta si sarebbe detto «incredulo». Sulla vicenda indagano anche le Procure di Catania e di Ragusa.



Verrà eseguita tra lunedì e martedì l'autopsia sul corpo della piccola Nicole, la neonata morta dopo il parto per insufficienza respiratoria mentre veniva trasferita da Catania a Ragusa. In queste ore le procure di Catania e Ragusa stanno lavorando per tentare di ricostruire quanto avvenuto alla bimba dopo il parto. La piccola Nicole non è stata ricoverata a Catania per indisponibilità di ospedali con il reparto di rianimazione neonatale. Si profilano tempi lunghi per l'autopsia perchè si sta tentando di capire se ci sono profili di responsabilità nei confronti dei sanitari.



Gli indagati.
Nell'inchiesta sulla morte della piccola Nicole ci sono «indagati», perché è «necessario iscrivere quelli che hanno avuto» un compito per «consentire loro di avere tutti gli elementi per difendersi, ma per il momento non vi sono individuazioni di precise responsabilità».
Lo dice il procuratore di Catania, Giovanni Salvi.



Nell'inchiesta sulla morte di Nicole «è stata acquisita documentazione medica e di strutture amministrative deputate individuare il luogo dove doveva essere portata, e gli ospedali che hanno dichiarato di non avere posti» dice il procuratore. «Le responsabilità penali - dice - sono di singoli e non di strutture, per l'organizzazione dei servizi sono di altri, naturalmente possono esser di più persone che con condotte autonome hanno portato a questo risultato».